Ocean Viking, arriva l’ok dell’Unione europea alla redistribuzione dei migranti, fa sapere il governo Conte
Si è tenuto oggi, 12 settembre 2019, prima del Consiglio dei ministri, un vertice di governo sull’immigrazione, in cui si è discusso della questione Ocean Viking. Vi hanno preso parte i due capidelegazione M5s e Pd, Luigi Di Maio e Dario Franceschini, insieme ai ministri coinvolti nella gestione dei flussi migratori: Luciana Lamorgese (Interni), Paola De Micheli (Infrastrutture) e Lorenzo Guerini (Difesa).
Uno dei punti caldi all’odg era la questione della nave Ocean Viking. “Si è registrata una forte adesione europea al meccanismo di redistribuzione già attivato nelle scorse ore dall’Italia. Risulta già un’adesione di diversi Stati membri che consentirà un’adeguata e sollecita soluzione”, ha fatto sapere Palazzo Chigi in una nota.
La Commissione europea ha ricevuto ieri sera la richiesta di coordinare la ripartizione dei migranti a bordo della Ocean Viking. Lo spiega un portavoce dell’Esecutivo comunitario.
Già un numero di Paesi si sono impegnati ad accogliere le persone, una volta che saranno sbarcate dalla nave di nave Ocean Viking Sos Mediterranee e Medici senza frontiere.
La vicenda Ocean Viking
La Ocean Viking sta navigando con 82 migranti a bordo tra Lampedusa e Malta, in attesa di una risposta alla sua richiesta di un porto sicuro. Sulla nave, di Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere, erano presenti una donna incinta al nono mese di gravidanza e suo marito, che sono stati evacuati ieri a Malta, a bordo di un elicottero.
“Ci sono 82 persone vulnerabili a bordo della Ocean Viking che stanno aspettando l’assegnazione di un porto sicuro: 58 uomini, 6 donne, 17 minori ed un bimbo di un anno. Chi sa quanti altri perderanno la vita nel Mediterraneo mentre gli Stati Ue deliberano sul loro destino”, ha detto poche ore fa Medici Senza Frontiere.
In questi giorni si sono moltiplicati gli appelli per far sì che la nave possa attraccare in un porto e consentire alle persone a bordo della Ocean Viking di sbarcare.
Il premier Conte a Bruxelles parla di immigrazione
Nella giornata di ieri, 11 settembre, Giuseppe Conte si è recato a Bruxelles per la sua prima visita all’estero dopo la fiducia al suo governo. Il vertice si è incentrato principalmente su migranti e crescita. Il premier ha incassato parole di stima e amicizia dai leader delle istituzioni Ue e la disponibilità ad affrontare insieme le grandi sfide che l’Italia ha di fronte. Una sorta di Patto con l’Europa di Ursula von der Leyen, per creare occupazione, favorire una crescita sostenibile e ridurre il debito dell’Italia.
Conte ha incontrato i presidenti di Commissione e Consiglio europeo entranti ed uscenti – Ursula von der Leyen, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk e Charles Michel, e il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli.
Si è molto discusso della questione dei migranti e degli sbarchi, mettendo in chiaro che si tratta di uno degli aspetti più delicati per mettere al banco di prova l’alleanza M5s-Pd in chiave antisovranista. L’Ue dovrà dare prova di voler affrontare seriamente la questione, se vuole togliere spazio vitale alla propaganda di Salvini e co. La questione della ripartizione dei migranti in arrivo è oggi più fondamentale che mai.
La Francia si è già detta a favore della necessità di superare il regolamento di Dublino, in linea con la posizione italiana.
“Ho avuto la massima disponibilità a trovare subito un accordo, ancorché temporaneo. Lo modificheremo, lo stabilizzeremo, ma dobbiamo uscire dai casi emergenziali affidati alla sola Italia”, spiega Conte, ora alle prese con la situazione della Ocean Viking. “Adesso dobbiamo definire un po’ i dettagli. Sicuramente l’Italia vuole che anche in questo meccanismo temporaneo ci sia sostanziale condivisione. In prospettiva, quando lo perfezioneremo, avremo probabilmente dei Paesi che saranno riluttanti. C’è consapevolezza però che chi non parteciperà ne risentirà molto sul piano finanziario, in modo consistente. Se siamo in Europa tutti devono partecipare a meccanismi di redistribuzione – avverte – e quindi un meccanismo di solidarietà non può essere disatteso, se non a grave prezzo”.
La prima occasione utile per portare a casa un primo risultato sulla ridistribuzione dei migranti sarà tra fine settembre e ottobre, con il minisummit di Malta (a cui partecipano Francia, Germania, Italia, Malta, Finlandia e Commissione Ue) ed il Consiglio Affari Interni di Lussemburgo.
Bruxelles condivide le richieste di Conte e Juncker fa sapere: “L’Italia può contare sulla solidarietà ed il sostegno della Commissione europea su tutta la linea”.