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    Naufragio di Cutro, Elly Schlein contro Piantedosi: “Parole indegne, deve dimettersi”. Il ministro: “Frontex non aveva segnalato il pericolo”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 1 Mar. 2023 alle 15:17 Aggiornato il 2 Mar. 2023 alle 13:04

    Naufragio di Cutro, Schlein contro il ministro Piantesosi: “Deve dimettersi”

    Nel suo primo intervento alla Camera da segretaria in pectore del Pd, Elly Schlein attacca il ministro dell’Interno Piantedosi chiedendone le dimissioni in merito ai fatti inerenti al naufragio di Cutro.

    La neosegretaria del Partito Democratico è intervenuta durante l’audizione del ministro dell’Interno in commissione Affari Costituzionali sulla strage di migranti in Calabria.

    “Utilizzeremo ogni atto ispettivo sulle responsabilità del ministro dell’Interno Piantedosi, ma anche dei ministri Giorgetti e Salvini” ha dichiarato Elly Schlein.

    “Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto – ha aggiunto Schlein – Il comandante della capitaneria di porto di Crotone ha detto che quelle persone si potevano salvare”.

    “Perché non c’è stato l’intervento per evitare questa strage? C’erano molte persone e si avevano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni e la riflessione molto profonda di Giorgia Meloni”.

    “Rimarco l’assenza grave della voce della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. – ha concluso Schlein – Non solo su quello che è avvenuto in questi giorni a Crotone, ma anche su quello che è avvenuto a Firenze. Quella è stata una aggressione di tipo squadrista che non può essere giustificata. Stigmatizzo le parole del ministro Valditara sulla preside che si è solo rivolta ai suoi studenti per sollecitare maggiore attenzione”.

    Piantedosi: “Frontex non aveva segnalato il pericolo”

    Il ministro Piantedosi, dal canto suo, si è difeso in Commissione affermando che Frontex non aveva segnalato il pericolo: “L’assetto aereo Frontex che per primo ha individuato l’imbarcazione dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche dall’Italia non aveva segnalato una situazione di pericolo o distress a bordo, evidenziando la persenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell’imbarcazione. Poi c’è stato un peggioramento delle condizioni meteo”.

    Salvini difende la Guardia Costiera

    Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha la delega alla Guardia costiera, intanto difende il corpo della Marina militare: “Non una parola contro i veri responsabili della strage, ma insulti e fango contro la Guardia Costiera e il sottoscritto”.

    “Trovo vergognoso – ha aggiunto il vicepremier – che i giornali di sinistra scarichino le colpe sulle donne e gli uomini in divisa, oltretutto in un momento delicato di minacce anarchiche alle istituzioni. Sono abituato alle menzogne contro di me, ma non accetto infamie su chi da sempre, tra enormi sforzi e sacrifici, salva vite umane”.

    Il segretario della Lega, quindi, conclude: “Aiutare chi è in difficoltà non è una scelta ma un dovere: è folle e gravemente offensivo immaginare che qualcuno abbia voluto far morire delle persone. Solidarietà ai 10.200 donne e uomini della Guardia Costiera. Ci tuteleremo nelle sedi opportune”.

    Renzi contro Meloni

    Nel frattempo, anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi va all’attacco di Giorgia Meloni. “Nel 2015 dopo un naufragio Giorgia Meloni chiese che io fossi indagato per strage colposa. Fu un atto di puro sciacallaggio. Oggi non chiedo che Meloni sia indagata: mi basta che si scusi e che la politica dei salvataggi in mare torni a essere umana. Fermiamo i trafficanti, non le Ong” ha scritto l’ex premier su Twitter.

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