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    “Viaggio intempestivo”. Per Nardella è questo il vero problema dei rapporti di Renzi con l’Arabia Saudita

    A sinistra Matteo Renzi in un fermo immagine del video del suo colloquio col principe saudita. A destra, Dario Nardella (foto da Facebook)
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 1 Mar. 2021 alle 10:23

    Il viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita “è stato intempestivo“. Secondo Dario Nardella, sindaco di Firenze e amico di lungo corso di Renzi, è questo il problema del caso Riad scoppiato intorno al leader di Italia Viva. “Il punto vero”, ha dichiarato Nardella in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, “è che l’Italia deve giocare un ruolo di leadership in Medio Oriente che ora non ha”.

    Il punto critico del viaggio di Renzi a Riad in piena crisi di governo, dunque, secondo il sindaco dem riguarda la scelta di un momento e di circostanze poco adatte. Nulla da dire, invece, da parte del sindaco di Firenze, sulla decisione di Renzi di intervenire – da senatore in carica – in una conferenza dietro il pagamento del fondo sovrano dell’Arabia Saudita.

    Né sulla scelta di farlo nonostante in Arabia Saudita i diritti umani vengano continuamente calpestati, e nonostante il Paese sia guidato da una figura, il principe saudita Mohammed bin Salman, accusata da un rapporto della Cia recentemente desecretato, di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso e fatto a pezzi nel consolato saudita a Istanbul nell’ottobre 2018.

    Renzi, nel suo colloquio con il principe ereditario, citava l’Arabia Saudita come fautrice di un “nuovo Rinascimento”. Forse da Nardella, sindaco della città che è stata la vera culla del Rinascimento, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più.

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