Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Il ministro della Salute Schillaci: “Depenalizzare il reato per gli errori medici”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 9 Apr. 2023 alle 15:35

    Il ministro della Salute Schillaci: “Depenalizzare il reato per gli errori medici”

    “Depenalizzazione degli errori medici? Dai dati che abbiamo, gran parte delle cause giudiziarie contro i medici finiscono in un nulla di fatto, nell’assoluzione. Per questo va depenalizzato il reato. E poi la medicina difensiva è un male. Porta i medici a prescrivere troppi esami, ingolfa le strutture, aumenta le liste di attesa. E le dico da medico: confonde anche il medico curante che da tanti, troppi, accertamenti deve trarre le conclusioni”. Queste le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci, in un’intervista al Messaggero, in merito alla proposta di depenalizzazione degli errori medici, ad esclusione del dolo, per limitare la cosiddetta medicina difensiva.

    Il ministro inoltre ha annunciato che “a breve sarà varato il fascicolo sanitario elettronico. Sarà descritta la storia clinica di ogni cittadino. In questo modo, con i dati digitalizzati, miglioreranno le cure perché ovunque andrà a chiedere assistenza, in qualsiasi struttura sanitaria, il medico potrà conoscere subito la sua situazione pregressa”.

    “Noi abbiamo intavolato sin dai primi giorni del mio arrivo un continuo rapporto con i rappresentanti dei medici di medicina generale – ha ricordato Schillaci -. Sono indispensabili nella governance della sanità pubblica. Il carico di adempimenti burocratici per i medici di medicina generale sarà diminuito. Senza questo fardello, avranno più tempo da dedicare ai loro pazienti. Per raggiungere questo obiettivo stiamo lavorando a un provvedimento legislativo che presto sarà pronto e che riguarderà anche il ruolo cruciale delle farmacie. Con i medici di medicina generale stiamo anche trovando delle formule grazie alle quali i medici più giovani, i neo assunti, possano collaborare con le case di comunità. Sulle case di comunità – ha affermato il ministro – sono fiducioso che si possano realizzare tutte quelle previste dal Pnrr. Lo ricordo, sono 1.350. Ma potremmo avere dei problemi legati ai fondi”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version