Dopo l’anticipazione di TPI, ora arriva la conferma: la Difesa è pronta a mettere mano al portafoglio per rinnovare il parco dei blindati leggeri in dotazione all’esercito. Parliamo dell’autoblindo Lince impiegato dal 2006 sui fronti di guerra iracheno e afghano che, come spiega Enrico Piovesana di Mil€x, si è distinto come uno dei mezzi più cari sul mercato internazionale, con un costo unitario medio, a seconda degli allestimenti, di quasi 400 mila euro comprensivi di manutenzione e supporto logistico.
Un gioiellino tanto caro quanto insicuro: si ribalta facilmente e non protegge i soldati dalle mine stradali. Per questo lo Stato Maggiore vuole rimpiazzare i 1.700 vecchi Lince con 3.600 nuovi Lince 2. Costo unitario (tra uno e 1,6 milioni di euro) più che raddoppiato, quasi triplicato per la versione base e quadruplicato per la versione Nec. Il ministro Lorenzo Guerini ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione all’acquisto di altri 1.600 Lince 2, ad un costo medio di 2 milioni a mezzo, 2,2 milioni per la prima tranche già dotata di copertura finanziaria (385 milioni di euro per 175 veicoli).
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