Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello, ha sottolineato il silenzio del Governo sul tema degli sbarchi dei migranti ed è tornato a chiedere un incontro con il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo l’ultimo naufragio costato la vita a sette persone, compresa una donna incinta, a seguito del rovesciamento nel Canale di Sicilia di un barcone partito dalle coste africane.
“Questa ennesima tragedia nel Mediterraneo è straziante, cosa altro deve accadere per far capire all’Italia e all’Europa che così non si può andare avanti?!”, ha dichiarato il primo cittadino dell’isola una volta appresa la notizia. “Non si vuole prendere coscienza di quello che succede: non vale a nulla la solidarietà che, adesso, ci arriverà. Perché la solidarietà deve essere vera e concreta”.
Secondo Martello, “non si può continuare con la logica di una continua emergenza: bisogna affrontare l’intero fenomeno dei flussi migratori con un approccio differente, libero dalle speculazioni della contrapposizione politica ed incentrato sulla vera tutela dei diritti umani. E bisogna farlo subito perché mentre la politica continua a discutere, la gente muore in mare“.
A questo proposito, l’amministratore locale è convinto di poter contribuire portando a livello nazionale l’esperienza maturata sull’isola, ammesso che qualcuno a Palazzo Chigi voglia ascoltarlo.
“Continua il silenzio nei confronti del sindaco di Lampedusa da parte del presidente Draghi“, ha sottolineato Martello. “Sono passati 15 giorni, se non di più, da quando ho chiesto d’essere convocato per discutere di quello che avviene nel Mediterraneo. Ed essendo presente sul territorio, potrei sicuramente portare una visuale diversa sul fenomeno”.
Intanto, la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine a carico di ignoti per il naufragio avvenuto al largo dell’isola, dove l’hot spot è sempre sull’orlo del collasso nonostante l’intervento del governo. La struttura infatti, che ospitare un massimo di 250 persone, accoglie al momento oltre 650 migranti.