Migranti, Piantedosi: “Sui diritti umani non accettiamo lezioni da nessuno”
Le polemiche sullo “sbarco selettivo” dei migranti non si fermano. Dopo essere stato accusato dall’opposizione di aver usato un “linguaggio inaccettabile” per giustificare la scelta di far sbarcare solo alcuni dei migranti soccorsi in mare dalle ong, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi oggi ha risposto che il governo non ha nulla da rimproverarsi. “Se vi volete fermare all’esegesi delle espressioni burocratiche fate pure ma non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”, ha detto l’ex prefetto, a margine della presentazione del calendario della polizia 2023. Il riferimento è alle espressioni usate per indicare i migranti rimasti a bordo della nave Sos Humanity 1, dopo lo sbarco di donne e bambini.
“Gli organismi di competenza accerteranno chi versa in condizioni di vulnerabilità e di questi ci faremo carico a prescindere dalle regole internazionali che noi riteniamo essere chiare. Dopo di che la nave dovrebbe lasciare le acque nazionali, con tutto il resto del carico che ne dovesse residuare“, le parole incriminate del ministro, che ieri hanno aperto un caso sull’espressione “carichi residuali”.
“Linguaggio inaccettabile per scelte ancor più inaccettabili, contrarie ai principi di umanità e alle regole internazionali” ha commentato ieri Enrico Letta, mentre l’ong Mediterranea ha parlato di termini “disumanizzanti”. “Si sta parlando di merce? No, si sta parlando di esseri umani: persone sfuggite ai campi di concentramento libici finanziati dall’Italia. Parlano di diritto alla vita, ma quando poi ci si ritrovano davanti la chiamano ‘carico residuale’. Di residuale è rimasta solo l’umanità di chi ci governa”, ha accusato l’organizzazione.
Secondo Piantedosi, i migranti a cui lo sbarco è stato impedito “non sono in mare, sono al sicuro”. “Ci sono ricorsi in atto, poi si deciderà nelle sedi competenti”, ha detto l’ex capo di gabinetto di Matteo Salvini. Durante il fine settimana, il governo ha consentito alle navi delle ong Sos Humanity e Medici senza frontiere di far sbarcare solamente alcuni dei migranti soccorsi in mare, perlopiù donne e bambini, mentre circa 250 persone si trovano ancora sulle navi. La tedesca Sos Humanity ha annunciato che ricorrerà in tribunale contro la decisione di non assegnare un “porto sicuro” per lo sbarco dei migranti soccorsi in mare, dopo aver già presentato un ricorso presso il tribunale di Catania per ottenere lo sbarco dei migranti rimasti a bordo e consentirgli di chiedere asilo in Italia.
“Lo sbarco parziale e selettivo, come suggerito dal decreto del governo italiano, è atroce e non può essere considerato legittimo secondo le convenzioni marittime”, ha detto Medici senza frontiere, che opera la nave Geo Barents. Circa 300 migranti si trovano ancora a largo delle coste siciliane a bordo delle navi Ocean Viking e Rise Above.