Migranti, Piantedosi: “Navi ong violano le leggi, legittimo considerare il loro passaggio non inoffensivo”
“Vogliamo governare i flussi anzichè subirli”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella sua informativa al Senato, dopo lo scontro aperto con le ong sugli sbarchi dei migranti, sfociato in una crisi diplomatica con la Francia. Sull’immigrazione, ha detto Piantedosi, “agiamo con umanità e fermezza: non abbiamo nessuna intenzione di venire meno ai doveri dell’accoglienza, ma in Italia non si entra illegalmente, la selezione non la fanno i trafficanti di esseri umani”.
Durante l’informativa, il ministro ha continuato a sostenere la tesi del ‘pull factor’, l’elemento di attrazione che la presenza di navi delle ong rappresenterebbe per le partenze dei migranti. Secondo Piantedosi, le navi delle organizzazioni umanitarie sarebbero importanti anche per “le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza di assetti ong nell’area”.
Piantedosi ha sottolineato che le navi ong agiscono “in modo autonomo, in violazione delle leggi dello Stato costiero” ed è legittimo considerare il loro passaggio “non inoffensivo”. Il ministro ritiene che le navi possano essere considerate “luoghi sicuri temporanei” in grado di ospitare le persone che hanno soccorso in mare. La richiesta di sbarco in Italia, secondo l’ex prefetto, sarebbe quindi dovuta arrivare dagli stati di bandiera e non dalle navi stesse. “Tocca agli stati di bandiera operare in stretto raccordo con i comandanti delle navi ong. Pertanto l’indicazione del ‘Place of safety’ avrebbe dovuto essere individuato da Malta in collaborazione con lo stato di bandiera di queste navi e la eventuale richiesta di ‘Place of safety’ all’Italia avrebbe dovuto arrivare dagli stati di bandiera e non dalle navi”, ha detto al Senato.
Secondo l’ex capo di gabinetto di Matteo Salvini, le prefetture stanno segnalando una tendenza alla saturazione dei posti disponibili nel sistema di accoglienza, in cui attualmente sono presenti 100mila migranti.
Nell’anno in corso, ha aggiunto il ministro, si sono finora registrate 69mila richieste di asilo, il 56 percento in più rispetto allo scorso anno. Il 57 percento delle richieste esaminate si sono concluse con i diniego: secondo Piantedosi questo significa che la maggioranza dei migranti che arrivano in Italia è spinta da motivazioni economiche e non avrebbe titolo di restare nel paese.