Il dibattito Renzi-Salvini a Porta a Porta è già l’evento più importante della stagione. Questa Leopolda? Un altro tassello che indica un successo di Renzi, la prima dopo la scissione, mai così piena da tre anni a questa parte. Ma il Pd ora non ha più alibi, e deve fare i conti con la sua morale. Come mai, ad esempio, non chiede una revisione della governance Rai e le dimissioni del presidente della Rai Marcello Foa? “Un’idea io ce l’ho…”.
Incontriamo Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, alla decima edizione della Leopolda di Firenze.
I dati che ci consegnano l’Agcom e l’Osservatorio di Pavia mostrano percentuali ridicole di spazio. Non lo dico io, ma i dati ufficiali. Nel pre-Leopolda, i tg Rai hanno cancellato Italia Viva, in particolare Rai1: 0.3% degli spazi di parola al Tg1, 1.6% al Tg3, 2.5% al Tg2. L’altra sera proprio il Tg1 delle 20 ha dedicato alla giornata di apertura della manifestazione una manciata di secondi, meno di 15 in totale. Per vedere dei servizi completi sulla manifestazione occorreva sintonizzarsi sull’informazione della tv commerciale Mediaset. C’è un enorme problema d’informazione in questa Rai, ormai è evidente a tutti, basta vedere cosa è successo ieri.
Nel giorno dello stop alla Brexit e delle polemiche dentro al governo italiano con lo scontro tra Conte e il Movimento 5 stelle, Tg1 e Tg2 hanno deciso di aprire con la manifestazione di centrodestra, una semplice manifestazione propagandistica di opposizione che certamente non ha conseguenze dirette sulla vita delle persone. Il Tg1, il primo tg dell’informazione Rai, non apre con lo stop alla Brexit ma col comizio di Salvini! Neanche i tg Mediaset sono arrivati a tanto, che anzi hanno dato una lezione di giornalismo ai tg pagati da tutti gli italiani. Addirittura il Tg2 ha fatto quattro servizi sul centrodestra, il doppio di quelli fatti dal Tg5! Davvero non riesco a capire come possa il Pd accettare questa situazione, che riguarda i soldi di tutti gli italiani che pagano il canone.
Per un anno abbiamo detto che il presidente della Rai Marcello Foa non è una garanzia e la sua nomina non rispetta la legge. Adesso siamo al governo, noi e il M5S siamo d’accordo, e dobbiamo tenere fede a ciò che abbiamo detto: Foa deve andare via, non vedo alternative. L’unica cosa che non sappiamo è come la pensi il Pd.
Temo che il Pd sia contento di questa Rai. Ad esempio penso che il fatto che Italia Viva non ”esista” nei tg, vada loro a genio.
Che la gente voglia Renzi lo dimostrano il dibattito televisivo tra Salvini e Renzi, che quest’ultimo ha vinto in termini di share anche sulla partita di calcio della nazionale italiana, e in parte lo dimostra anche la Leopolda dove la gente vuole venire ad ascoltare un mondo che gira intorno a Renzi. Matteo batte anche il presidente del Consiglio Conte in prima serata su Rai1, lo stesso che ieri da Gramellini su Rai3 è riuscito addirittura a far calare gli ascolti rispetto a una settimana fa: mai visto un presidente del Consiglio in carica che porta gli ascolti in basso, invece di farli salire.
I sondaggi oggi contano poco perché non c’è un’elezione imminente.
La scissione di Renzi dal Pd ha seguito un tempismo giusto?
Secondo me sì. Una volta formatosi il governo Conte bis, i tempi per la scissione erano maturi. Se Renzi avesse rotto prima, lo avrebbero accusato di pensare solo agli interessi personali.
Ma Italia Viva che tipo di partito sarà?
Italia Viva non vuole avere correnti. Siamo compatti. Intanto, oggi, diciamo no all’aumento dell’Iva e no a Quota 100.
E sul taglio dei parlamentari è d’accordo?
Se è solo un taglio fine a se stesso, non ha senso, anche perché il risparmio economico è davvero irrisorio. Se lo si fa perché oggi si pensa che, grazie alla rete e all’innovazione tecnologica, ci sia meno bisogno di parlamentari, se ne discuta. Perché dall’altra parte, se si vuole davvero rafforzare la centralità del Parlamento, forse i deputati dovrebbero addirittura aumentare.
Bisognerebbe permettere ai parlamentari di svolgere in maniera compiuta il proprio lavoro. Basta vedere il caso della commissione di Vigilanza Rai: presentiamo interrogazioni, chiediamo chiarimenti, approviamo risoluzioni all’unanimità, ma la Rai ci ignora o ci prende in giro. Le pare normale che su un caso come quello di Casimiro Lieto l’unico parlamentare intervenuto a chiedere chiarezza sia il sottoscritto?
Si dice che Casimiro Lieto abbia addirittura accompagnato Salvini allo scontro a Porta a Porta con Renzi. Possibile che questa vicenda sia già caduta nel dimenticatoio? Oggi non si sa nemmeno se sia inquadrato ancora in Rai. E resta il mistero sulla presunta corruzione. I magistrati dicono che abbia tentato di far assumere come “guardiano notturno” il figlio di un giudice per corromperlo: dove voleva farlo assumere? C’entra la Rai o aziende dell’indotto? Oggi questo signore dove lavora? Magari sta in qualche ufficio del servizio pubblico e nessuno lo sa. Sarebbe bene fare chiarezza.
Torniamo a Renzi: vorrà fare di Italia Viva un partito di centrodestra?
Sicuramente di centro. Non so se di centrodestra, ma non sarà di sinistra, se per sinistra si intende le vecchie ideologie novecentesche.
Di stra-sinistra.
Ci sto perché fare faccio quello che mi pare e che ritengo giusto. Non seguo nessuno. Sono indipendente e resterò tale.
Non c’è un vuoto politico da colmare solo nel centrodestra, oggi in Italia. Renzi può prendere consensi a destra ma anche fino a Leu. Quella ideologia che un tempo era quasi fede religiosa verso i partiti oggi non esiste più.
Qualche esempio?
Una persona che si è spesa molto per le donne è la ex presidente della Camera Laura Boldrini: eletta con Leu, ora è nel Pd. Con lei abbiamo condiviso la battaglia contro il ritorno di Miss Italia in Rai, mentre molti anche nel mio stesso partito si voltavano dall’altra parte. Perché non possiamo condividere pezzi di strada, magari su singoli progetti?
Su un progetto singolo, sì. Non sono gli individui a impedire una sinergia di ideali. E certamente nessuna di loro due potrebbe stare con Salvini.
No, ma spesso. A Italia Viva ci incontriamo settimanalmente, ogni mercoledì.
Il nostro ruolo è pungolare il Governo sulle cose concrete, proponendo al contempo soluzioni. Noi vogliamo che il Governo vada avanti e faccia bene, non abbiamo nessuna intenzione di farlo cadere. Sulla manovra proponiamo modifiche concrete, numeri alla mano, non facciamo polemiche. Come ad esempio su Quota 100.
Alla Leopolda10 puoi ascoltare eccellenze che non trovi altrove. Uno dei più bravi sulla famiglia è Alessandro Rosina, professore all’Università Cattolica. Lui, per esempio, ti dà un punto di vista sulla demografia che non si sente spesso in Italia. Penso anche all’intervento di un manager di grandissimo valore come Renato Mazzoncini, cacciato senza alcun motivo dal vecchio governo dopo che aveva portato le Ferrovie al record di introiti e di investimenti. Quella fu una pagina vergognosa, che il nuovo Governo farebbe bene a rivedere. Qui i tavoli di lavoro sono una gran cosa, perché ti confronti con altre dieci persone e puoi trasformare il tutto in un disegno di legge.