Michela Murgia contro Matteo Salvini difende Littizzetto
La scrittrice Michela Murgia si scaglia ancora contro Matteo Salvini e stavolta lo fa in difesa di Luciana Littizzetto. La scrittrice sarda aveva già affrontato l’argomento la settimana scorsa, quando il vicepremier leghista aveva puntato il dito contro la Littizzetto per essersi schierata al fianco della Ong spagnola Open Arms.
Salvini aveva fatto della Littizzetto carne da macello, aizzandole contro i suoi followers. Oggi Michela Murgia torna a difendere la comica e ad attaccare il ministro dell’Interno Matteo Salvini in un articolo comparso su La Repubblica e pubblicato dalla scrittrice anche sui suoi social.
“‘Secondo voi quanti ne ospiterà a casa sua?’ La domanda è sulla pagina Facebook di Matteo Salvini e la casa su cui finge di interrogarsi è quella di Luciana Littizzetto, colpevole di aver postato un video di sostegno alla Open Arms in cui definisce vile la politica dei ‘porti chiusi’. La domanda di Salvini è finta, altrimenti al ministro si potrebbe rispondere facilmente con quello che a Torino sanno tutti: Littizzetto, oltre che madre affidataria di due ragazzi macedoni, è benefattrice di case famiglie, associazioni di cura e collabora con la Caritas per sostenere una madre sola con figli a carico”, spiega Murgia.
“Ma quella frase camuffata da domanda è un segnale di autorizzazione per un pestaggio mediatico e significa una cosa sola: che il segretario della Lega si è innervosito. Lo tzunami di odio scatta sempre allo stesso modo, così prevedibile da esser noioso. Non basta contestare il capitano per meritarselo. Perché la Bestia scateni quella che in gergo si chiama ‘shit storm’, occorre che chi lo critica abbia la possibilità reale di influire sull’opinione pubblica. Nei mesi scorsi sono stati bersaglio dello squadrismo salviniano on line calciatori, attori, cantanti, soubrette, cuochi, scrittori e persino membri della chiesa cattolica”, continua la scrittrice.
La dinamica utilizzata dal vicepremier per innescare l’odio dei suoi follower contro qualcuno è sempre la stessa: “Prima compare una foto con la faccia di chi ha criticato, poi un virgolettato della frase più dura e infine la domanda, apparentemente innocua: ‘Ecco cosa pensa di me questa persona. Che le dovrei dire?’ È così che sotto la faccia di Littizzetto sono apparsi in poche ore più di 12mila insulti e denigrazioni, violentissime e senza la minima moderazione”
L’obiettivo di Salvini, secondo Michela Murgia, è quello di far scomparire i contenuti. “La macchina del fango si attiva quando qualcuno riesce, con il suo coraggio e i suoi argomenti, a flettere la narrazione salviniana in una direzione in cui appare semplicemente per quello che è: falsa. Significa purtroppo che chi si espone contro quel potere pagherà un prezzo psicologico altissimo per il suo coraggio, e non basta neanche l’ironia puntuta della Lucianina nazionale a uscirne del tutto indenni. Ma quella ostensione di violenza vuol dire anche che quel coraggio vale la pena mostrarlo, perché funziona. Onore a Littizzetto, la Bella che ha spaventato la Bestia”, conclude Michela Murgia.
Poi, una postilla, pungente come solo Michela Murgia sa essere: “Un sincero ringraziamento a tutti quelli che sulla pagina del ministro Salvini e su quella della sua Lega hanno usato nei miei confronti e in quelli di Luciana insulti sensibili di risarcimento danni: personalmente non vedo l’ora di devolvere i vostri soldi a Mediterranea che sta per tornare in mare a salvare vite umane”.
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