Mes, bozza dell’Ue: spunta la “sorveglianza rafforzata” per l’Italia e per chi usa i fondi
Il documento trasmesso ai governi sul Mes (Meccanismo europeo di stabilità) contro la pandemia di Coronavirus, prevede l’assenza di condizionalità, come chiesto dall’Italia, ma anche la “sorveglianza rafforzata” da parte di Commissione e Bce sui conti dei paesi che ne facciano richiesta. A riportare la notizia è Repubblica, che sottolinea come il nostro paese punti ora ad “ammorbidire” la clausola per evitare qualsiasi vincolo in futuro. Il Fondo prevede in totale 240 miliardi di euro accessibili a tutta l’eurozona. Nel caso dell’Italia, se il governo deciderà di farne richiesta, la cifra sarà 36 miliardi.
Il testo inviato all’Italia e agli altri governi sarà oggetto di negoziazione da oggi fino all’8 maggio, data in cui i ministri delle Finanze saranno chiamati all’approvazione finale nell’Eurogruppo. Il nuovo “Pandemic Crisis Support” del Mes non prevede condizionalità macroeconomiche di accesso, come voluto dall’Italia e deciso il 23 dai leader Ue. L’unica condizione è che, “i partner che richiederanno l’attivazione si devono impegnare a usare i fondi per finanziare i costi sanitari diretti e indiretti, cure e prevenzione” relativi all’epidemia di Coronavirus. Per accedere al Meccanismo ci sarà una valutazione sulla sostenibilità del debito condotta dalla Commissione ex ante, ritenuta un pro forma, mentre non ci sarà alcun bisogno di firmare un memorandum. Basterà un piano standard identico per tutti i paesi. Come chiarisce Repubblica, il prestito potrà arrivare fino al 2 per cento del Pil del 2019 e i soldi dovranno essere spesi entro un anno: un periodo che può essere sottoposto a due rinnovi da sei mesi ciascuno.
Ma la clausola che farà più discutere durante i negoziati è la seguente: “La Commissione europea chiarirà monitoraggio e sorveglianza in accordo con le regole del “Two Pack”. Si tratta di una “sorveglianza rafforzata” obbligatoria da parte della stessa Commissione e della Bce per tutti i paesi che accedono al Fondo. Rispetto alla Troika, manca il coinvolgimento dell’Fmi, ma la sorveglianza potrebbe portare alla richiesta di un programma di aggiustamento macroeconomico con conseguenze anche dolorose. Il passaggio potrebbe essere neutralizzato se accompagnato dalla garanzia che questa sorveglianza non porterà a condizionalità aggiuntive ed è a questo che punta il governo italiano, che parla comunque di una “una buona base di partenza negoziale”.
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