Una memoria composta da poco più di 14mila battute contro 94mila pagine di atti giudiziari. All’indomani dell’assist ottenuto dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, Matteo Renzi si è presentato in Procura a Firenze e, sostenendo che nei suoi confronti è stata violata la Costituzione inserendo nel faldone dell’inchiesta Open messaggini WhatsApp e l’estratto del suo conto corrente senza il via libera di Palazzo Madama, il leader di Italia viva ha chiesto che la sua posizione venga archiviata.
Il senatore di Rignano ha sempre respinto l’accusa che la fondazione considerata la sua cassaforte fosse un’articolazione di partito e che dunque abbia ricevuto finanziamenti illeciti. Ma per quanto riguarda la sua posizione, oltre a un’invasione di campo da parte della magistratura, è arrivato a sostenere che debba essere annullato tutto negando anche che sia mai esistita una corrente renziana. Un esempio? L’attuale commissario europeo per gli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni e l’attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini, indicati dagli inquirenti come renziani, non lo sarebbero non avendo mai finanziato Open…
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