Memorandum Libia, Palazzotto a TPI: “Ipocrisia prevale su realtà”
“Ci troviamo davanti a una situazione paradossale in cui la propaganda e l’ipocrisia prevalgono rispetto alla politica e alla realtà dei fatti. La Libia è tecnicamente uno Stato fallito. Le autorità con cui non ci rapportiamo sono ostaggio di milizie, le stesse che gestiscono il traffico di esseri umani. Le condizioni di vita nei centri di detenzione sono come quelle dei campi di concentramento, le persone torturate, le donne violentate. Abbiamo chiesto alla ministra di fare un passo il più”.
Il deputato LeU Erasmo Palazzotto commenta ai microfoni di TPI l’intervento della ministra Lamorgese sul rinnovo del Memorandum con la Libia.
“La discontinuità non basta solo nello stile, in un linguaggio istituzionale più consono a un Paese come l’Italia, ma serve anche una discontinuità radicale rispetto al fatto che l’Italia riconquisti la sua civiltà giuridica, il rispetto dei diritti umani, chiudendo quei centri il più presto possibile”, ha affermato Palazzotto.
“Siamo parte di una maggioranza che è nata all’insegna di un’idea di discontinuità che non può essere solo a parole. Ci batteremo per questo all’interno della maggioranza, abbiamo già chiesto che si apra una discussione su questo all’interno del Governo perché è evidente che a noi non basta la semplice revisione di alcuni termini linguistici all’interno di un Memorandum”.
Ma cosa ha detto la ministra Lamorgese?
Ecco il suo intervento alla Camera.
Le modifiche annunciate dalla ministra Lamorgese al Memorandum d’Intesa con la Libia
l nostro Paese sin dal 2018 ha avviato interventi per migliorare le strutture e le condizioni dei centri. E’ necessario trovare un punto di equilibrio per confermare quanto finora conseguito e raggiungere migliori livelli.
L’esperienza maturata ci ha convinto della necessità di avviare iniziative per risolvere le criticità, come quelle dei centro, promuovendo un maggior ruolo di coordinamento delle Nazioni Unite.
Serie di interventi che intendiamo proporre alla Libia:
- Centri detenzione migranti in Libia. Obiettivo: migliorare le condizioni dei centri e dei migranti ivi ospitati. In vista della chiusura di quelli esistenti trasformando le strutture, concordando con le autorità libiche, gestite direttamente dalle Nazioni Unite.
- Corridoi umanitari: iniziative bilaterali. Intendo proporre l’Italia come attore protagonista per coinvolgere altri stati membri dell’Ue nel progetto dei corridoi umanitari, al fine di alleggerire la pressione dei flussi in Libia. E coinvolgere anche i paese di provenienza per scoraggiare le partenze dei migranti. Il memorandum non rappresenta l’unico strumento per fronteggiare un fenomeno così complesso.
- Iniziative nel sud della Libia, proseguire nella creazione di un progetto italiano di rafforzamento delle capacità di difesa dei confini terrestri meridionali. Assistenza e sostegno delle attività libiche: assicurare la distribuzione di apparecchiature mediche.
Su questi obiettivi il governo italiano intende lavorare. Abbiamo proposto una riunione italo-libica al fine di concordare un aggiornamento dell’intesa per migliorarne l’efficacia. Tale proposta è stata subito accolta dalla controparte libica.
Il memorandum può essere sviluppato con ulteriori interventi, con iniziative volte alla protezione dei diritti umani, responsabilizzando anche le autorità libiche competenti in materia”, così si conclude l’intervento.
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