La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ribadisce il suo “no” a un governo sorretto dai “transfughi” di altri partiti, dopo che nei giorni scorsi era spuntata l’ipotesi di un governo di centrodestra aiutato dall’esterno.
“Sarei sempre disponibile a dar vita a un governo di centrodestra“, dice Meloni in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica, “trovo tuttavia difficile che possa nascere in questa legislatura. E non sono certa che l’orizzonte della nostra coalizione debba essere un esecutivo sorretto da due o tre transfughi che lo farebbero ballare a ogni passaggio parlamentare”.
“Le crisi in favore di telecamera non sono credibili. Tifo perché questi signori vadano a casa prima possibile”, sostiene la presidente di FdI, che afferma di trovare “surreale che nel pieno dell’emergenza pandemica passino la giornata a parlare di poltrone, verifiche, servizi segreti, posti di sottogoverno, tutta una paccottiglia da Prima Repubblica che poi, riguardando il ‘rottamatore’, rende tutto ancora più ridicolo”.
Il riferimento è al leader di Italia Viva ed ex premier Matteo Renzi, che nelle ultime settimane ha minacciato la crisi per l’esecutivo. “I governi tenuti su solo perché devono occupare posizioni e potere non fanno il bene della nazione”, dichiara Meloni, che dice di non essere “disponibile a fare un governo con qualsivoglia partito di sinistra. Sia esso Pd, M5S o Italia Viva” in quanto “l’Italia ha bisogno di una visione, che oggi drammaticamente manca”.
“Da gennaio a oggi sono stati spesi 108 miliardi per la crisi, altri 38 stanziati in manovra”, ricorda la leader di FdI. “Questi soldi hanno prodotto risultati significativi? Qualcuno ricorda come sono stati spesi? No. Dilapidati nel tentativo di accontentare partiti e correnti della maggioranza”, afferma. Meglio andare a votare, allora? Alla domanda Meloni risponde che “Non è vero che non si possa votare” perché “lo fanno tutte le democrazie, lo hanno fatto negli Stati Uniti” e “le elezioni non sono il Big bang”.
All’alleato Salvini Meloni dice: “Matteo sa che non ho condiviso questo ragionamento perché ritengo sia un errore accreditare una tesi, quella che non si potrebbe votare, che la sinistra porta avanti per interessi strumentali. Ma lo dice anche lui, del resto, che le elezioni sono la priorità, per dare alla nazione un governo coeso, con una chiara visione, con un forte mandato popolare e con cinque anni davanti per lavorare. Le alchimie di palazzo non funzionano”.
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