Prende il via mercoledì 17 giugno la maturità 2020, che quest’anno si svolgerà con differenti modalità per via dell’emergenza Coronavirus. I ragazzi, infatti, sono stati chiamati a svolgere un elaborato scritto entro il 13 giugno, il quale sarà discusso in sede di colloquio orale con i professori. Ma come sono andati gli esami di maturità per i membri del governo? Che scuole hanno fatto e che voti hanno preso i nostri politici, quando gli è toccato affrontare questa prova così importante? Il Corriere ha raccolto le votazioni e le esperienze di diversi esponenti dell’esecutivo e delle istituzioni.
Partendo dal premier, Giuseppe Conte è stato uno studente di liceo classico (Pietro Giannone a San Marco in Lamis) e alla maturità ha ottenuto il massimo, che allora era 60, mentre anche l’attuale ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha brillato agli esami di maturità sostenuti nel liceo Leonardo Da Vinci di Floridia (Siracusa), riuscendo a ricevere 100/100 e anche la menzione d’onore. 100/100 anche per Luigi Di Maio, ex leader del M5s e attuale ministro degli Esteri, che ha raccontato di aver sostenuto la maturità “con un anno di anticipo rispetto ai canonici 18 anni”. “Portai una tesina – ha spiegato il capo della Farnesina – sulla Scelta nella Storia, ovvero le grandi “sliding doors” che hanno spostato il normale corso degli eventi. L’elaborato scritto era, invece, un tema sull’Europa, sui suoi valori, mi pare di ricordare. La notte prima degli esami l’ho passata studiando. Ci tenevo troppo per andare a divertirmi. E la mattina dopo lo dimostrai: mi presentai all’esame, unico del Liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano, con la giacca. Sotto portavo una semplice t-shirt, ma volevo riconoscere il massimo dell’importanza a quell’appuntamento. Ai professori che mi chiesero spiegazione per quel look risposi così: è per dare autorevolezza a questa occasione. I professori mostrarono di apprezzare: in realtà il commissario interno mi prese in giro. Mi disse che non mi avevano voluto dare 100/100 perché si erano sentiti oltraggiati dal mio comportamento. Io mi inalberai, ma il professore scoppiò a ridere e mi disse che era solo uno scherzo”.
Proseguendo con altri “voti pentastellati”, 40/60 è stato il voto preso dal presidente della Camera Roberto Fico, che a Skuola.net ha raccontato la sua notte prima degli esami: “Ero a casa, in camera mia con il mio migliore amico, e parlavamo dell’esame. Quella notte facemmo la “cartucciera”, con tutta una serie di temi. Ma non la usammo. Fu un gesto per sentirci più sicuri”. 46/60 è stata invece la votazione alla maturità di Alessandro Di Battista, mentre anche Rocco Casalino si è diplomato con il massimo (60/60) all’Istituto tecnico sperimentale di Informatica in Puglia. Roberta Lombardi, capogruppo del M5s in Regione Lazio, ha studiato al liceo scientifico Avogadro di Roma, uscendo con un bel 54/60, mentre la sindaca Virginia Raggi ha frequentato il liceo scientifico Newton, sempre nella capitale, e il suo voto è stato 55/60. Punteggio massimo anche per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e per Vito Crimi, entrambi usciti dal liceo scientifico, mentre il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha conseguito la maturità classica al liceo Carducci di Nola (60/60). “Io ero molto secchiona – è stato invece il ricordo degli esami di Chiara Appendino, sindaco di Torino – e mi prendono in giro anche adesso perché continuo ad esserlo. Alla maturità ero arrivata convinta di poter uscire con 100. Poi ho “ciccato” la prima prova, il tema, ho preso 9/15, quindi sono uscita con 98. Questo è stato il mio trauma per settimane, anche se 98 è un bel voto. A distanza di anni dico che va bene”.
A non aver mai svelato il voto di maturità Nicola Zingaretti, segretario del Pd, che si è diplomato all’Istituto odontotecnico De Amicis di Roma, mentre il ministro Giuseppe Provenzano ha studiato allo scientifico Volta di Caltanissetta, uscendone con il massimo dei voti. Dai voti di maggioranza a quelli di opposizione, il leader della Lega Matteo Salvini alla maturità (classica) ha ottenuto 48/60. “Ragazze e ragazzi, in bocca al lupo per la maturità! Un po’ vi invidio e se potessi tornerei agli anni del Manzoni a Milano, con i miei italiano e latino allo scritto, greco e storia all’orale, e un 48 finale”, ha raccontato il segretario del Carroccio.
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