È attesto per domani, martedì 27 agosto, il secondo giro di consultazioni al Quirinale: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vedrà nuovamente i partiti, nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi politica.
PD e M5s si presenteranno al Colle presentando al capo dello Stato l’esito della difficile trattativa che stanno intrattenendo in questi giorni. C’è ancora stallo su molti punti, a cominciare dal nome del premier.
Il Movimento Cinque Stelle ha posto come condizione che il presidente del Consiglio sia ancora Giuseppe Conte. Zingaretti sembra però del tutto contrario a questa ipotesi.
Dalla decisione del segretario dem potrebbe dipendere la nascita o meno del governo giallorosso.
Una cosa che emerge dai retroscena dei principali quotidiani italiani, però, è che Mattarella ha già preso una decisione importantissima. È Repubblica, in particolare, a rivelarla.
Se entro domani pentastellati e dem non avranno trovato un accordo chiaro e definito, non ci sarà più tempo per tergiversare. Il presidente della Repubblica, in quel caso, svolgerà consultazioni lampo, probabilmente anche di mezza giornata.
Saranno, a quel punto, delle consultazioni pro forma, svolte solo perché ormai sono state calendarizzate. Il capo dello Stato vedrà i rappresentanti dei gruppi parlamentari per un rapido colloquio e poi comunicherà la sua decisione: tornare subito al voto.
L’ipotesi più accreditata, a quel punto, sarebbe quella di un governo elettorale in carica solo per accompagnare il paese alle urne e occuparsi del disbrigo degli affari correnti.
Gli unici a poter evitare questo scenario sono Di Maio e Zingaretti: se arriveranno da Mattarella con un accordo siglato, sia sul programma sia sui nomi (a partire dal presidente del Consiglio), a quel punto il presidente della Repubblica avvierà le procedure per la formazione di un esecutivo giallorosso.
Il tempo però stringe, e Mattarella ha esaurito la pazienza: le urne sembrano sempre più vicine.
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