“Non dico di togliere tutto alla sanità, ma qualcosina si può dedicare allo sport, visto che nello sport viene stanziato sempre molto poco e nella sanità tantissimo. Se è vero, come diciamo da sempre, che lo sport fa bene e ci fa stare meglio, perché dobbiamo aver bisogno di prendere una medicina se possiamo star bene semplicemente facendo sport”. A dirlo è Luigi Mastrangelo, capo del dipartimento sport della Lega e candidato alle politiche per il partito di Salvini, in un’intervista a The Breakfast Club, su Radio Capital.
“Siamo tutti bravi a dire che lo sport è salute, poi però ci dedichiamo poco tempo. Lo sport deve diventare un elemento essenziale della nostra quotidianità, dovremmo essere bravi a ritagliarci un’oretta al giorno da dedicare al movimento”, continua l’ex campione di pallavolo, che aggiunge: “Penso soprattutto ai giovani: la sedentarietà aumenta, si stanno allontanando dallo sport, e questa lontananza si riflette sul futuro di tutte le nostre squadre, dal calcio alla pallavolo, in tutto lo sport italiano. Per ritornare a vincere bisognerà iniziare da subito a riavvicinare i giovani, a partire dallo sport di base, e investire”. Investimenti che per Mastrangelo servono anche sulle strutture: “Ce ne sono alcune rimaste a trent’anni fa, grazie al PNRR possiamo metterle a posto, a partire dalle scuole”.
Mastrangelo è stato uno dei simboli della pallavolo italiana, e da qualche anno si è avvicinato alla politica dopo un incontro con Matteo Salvini: Una sera ero a un suo comizio, ero lì perché stimo la persona e il politico, credo sia tra i politici l’unico che vuole veramente il bene degli italiani, è una persona pura e vicina alla gente. Ci siamo conosciuti, c’è stata subito una stima reciproca», ricorda il candidato leghista a Radio Capital, «Matteo è un uomo di sport e segue tutto, conosceva il mio passato e questa cosa mi fece molto piacere. Con il passare dei mesi e degli anni gli presentai la mia volontà di occuparmi di sport nel partito, mi disse subito di sì e così è nato il dipartimento sport della Lega, che non esisteva. La Lega è un partito da cui mi sento rappresentato totalmente, un partito serio e meritocratico. Se Matteo mi ha dato questo incarico è perché lo merito”.