La nomina di Mario Vattani come ambasciatore a Singapore sta destando molte polemiche. Vattani, ribattezzato il “console fascio-rock” dopo essersi esibito con il suo gruppo musicale sul palco del movimento di estrema destra CasaPound dieci anni fa, è stato promosso dalla Farnesina all’inizio di maggio, ma la notizia è stata rilanciata ieri in un articolo pubblicato sul Fatto quotidiano.
Mario Vattani è figlio di Umberto Vattani, ex segretario generale del ministero degli Esteri e fondatore e presidente della Fondazione Italia-Giappone, che fu anche consigliere diplomatico di Giulio Andreotti. Dieci anni fa, con il nome d’arte di Katanga, partecipò con il suo gruppo Sottofasciasemplice a una kermesse organizzata da Casapound, con canzoni contro la Repubblica italiana e i partigiani, facendo scandalo e venendo richiamato con effetto immediato a Roma dal ministro Giulio Terzi. Lui si oppose e fu sospeso per quattro mesi. La vicenda finì in tribunale e ci furono decine di interrogazioni parlamentari.
“Mandare Vattani a Singapore è come mettere la volpe a guardia del pollaio”, ha commentato il presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi) Gianfranco Pagliarulo, “perché a Singapore rappresenta la Repubblica, quella che nel nel famoso concerto promosso da Casapound dieci anni fa Vattani definiva fondata sui valori “degli epuratori, della violenza, del tradimento e sulla lotta armata fatta da banditi e disertori, dinamitardi e bombaroli””.
“Ancora con quella storiella di dieci anni fa”, dice oggi al Fatto Vattani, che non ha mai rinnegato le sue idee e simpatie politiche. “Sono sempre stato allineato con i valori della repubblica, sulla quale peraltro ho giurato. Se per qualcuno essere Stato nel MSI o nel fronte della gioventù è un errore di gioventù allora non siamo d’accordo”. E aggiunge: “Dal 2011 a oggi ho fatto un sacco di cose. Sono stato coordinatore Asia, ho seguito la partnership dell’Italia con organizzazioni dell’oceano Indiano, ho pubblicato due romanzi con Mondadori e un saggio sul Giappone con Giunti. Io di solito amo guardare al futuro e ho una visione positiva delle cose. C’è invece chi continua a ripetere sempre la stessa cosa. Penso sia una forma di depressione”.
Di fronte alla polemica, il governo si è sfilato, parlando di una decisione presa “dal cda della Farnesina”. E ora l’ex presidente della Camera Laura Boldrini e sei componenti del Gruppo Misto hanno annunciato di aver presentato un’interrogazione al ministro Luigi Di Maio per chiedere se “alla luce dei fatti esposti non ritenga opportuno avviare una verifica interna per valutare se l’ambasciata possa, dopo quanto dichiarato, rappresentare il nostro Paese in sede di corpo diplomatico”.
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