Marina Berlusconi smentisce pubblicamente presunte cospirazioni da parte della sua famiglia contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E nega anche che gli eredi del Cavaliere siano insoddisfatti di come Antonio Tajani sta guidando Forza Italia.
La presidente di Fininvest e del Gruppo Mondadori interviene con una lettera inviata al quotidiano La Repubblica nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 18 settembre, in risposta a un retroscena pubblicato sull’edizione odierna del giornale.
“So bene – scrive – che arginare il fiume delle voci e delle indiscrezioni è pratica molto difficile, se non impossibile, ma io non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà”.
L’articolo in questione, firmato dal notista politico Concetto Vecchio, parla di un presunta “spinta” di Gianni Letta – storico consigliere di Silvio Berlusconi – nella “svolta pro-diritti di Forza Italia”. Ma non solo: riferisce anche che all’interno della famiglia Berlusconi ci sarebbero “disistima” verso Meloni e “scontentezza” verso l’operato di Antonio Tajani quale leader del partito.
“In entrambi i casi è vero esattamente il contrario”, assicura Marina Berlusconi. “La Repubblica – aggiunge – arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza”. Il riferimento, in questo passaggio, è alla visita fatta di Mario Draghi fatta la scorsa settimana a casa della manager.
“Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante”, osserva Berlusconi. “Ma anche distante ventimila leghe dalla verità. Già, la verità… In un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?”.
“Continuo a pensare – conclude la figlia dell’ex premier – che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i ‘retroscena’ possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro, anzi un teatrino, che non c’è”.