Mercoledì primo agosto la commissione di Vigilanza Rai ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente. Foa, proposto dal ministero del Tesoro su indicazione di Lega e M5s, ha ottenuto 22 voti sui 27 richiesti per confermare la sua elezione.
Decisivo per la bocciatura della nomina è stato il voto contrario di Forza Italia. Attorno al nome di Foa si erano sollevate molte polemiche, a causa delle sue posizioni sovraniste e dei suoi numerosi tweet in cui sembrava sposare fake news conclamate.
The Post Internazionale (TPI.it) ha raggiunto telefonicamente Vittorio Di Trapani, segretario nazionale dell’Usigrai, Unione Sindacale Giornalisti Rai.
“Il governo non ha titolo per nominare il presidente della Rai, la legge non prevede che sia il governo a farlo, bensì affida all’esecutivo solo la titolarità della proposta dell’amministratore delegato. Se un governo indica sia l’amministratore delegato che il presidente sta palesemente violando le norme”.
“Troviamo grave che il Consiglio di amministrazione, invece di difendere le sue prerogative, la sua autonomia e la sua indipendenza, si sia piegato al diktat governativo”.
“Non accetteremo mai forzature di questo tipo. Foa, tra l’altro, sul sito del Corriere del Ticino risulta tuttora amministratore delegato di un’altra azienda editoriale. Il Cda deve recuperare la sua indipendenza e indicare un presidente che sia di garanzia, ovvero non espressione del governo di turno, bensì di tutte le realtà politiche, culturali e sociali”.
“La differenza è nella legge. La Gasparri affidava al governo la scelta di due componenti su nove del Cda tra cui il presidente. La legge Renzi, invece, elimina questa parte, lasciando esclusivamente al Cda la scelta del presidente, ovviamente ratificata dai due terzi della commissione di Vigilanza, una maggioranza qualificata che serve a rendere questa figura di garanzia”.
“A me ora interessa solo difendere la legalità, quindi far sì che il Cda della Rai agisca nel rispetto della legge e delle sentenze della Corte Costituzionale italiana e di quelle europee sui servizi radiotelevisivi”
“Deciderà il Cda, purché decida in autonomia per una figura di garanzia”.
“In questo momento la questione urgente non è il nome, bensì ripristinare il rispetto delle norme. Il Cda sapeva che la maggioranza non avrebbe approvato il nome di Foa. Noi come Usigrai continueremo a monitorare, con i nostri avvocati, il rispetto delle leggi italiane ed europee”.
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