Manovra news: le ultime notizie di oggi giovedì 26 settembre 2019
Il Governo Conte bis stringe sulla manovra economica. Entro fine settembre l’esecutivo è chiamato a definire la Nota di aggiornamento al Def (NaDef), passaggio fondamentale nell’iter verso la Legge di Bilancio 2020. Il Consiglio dei ministri dovrebbe tenersi lunedì 30, sebbene la scadenza di legge sarebbe il 27 settembre. I temi principali sul tavolo sono: stop all’aumento dell’Iva, taglio del cuneo fiscale e salario minimo. Ecco le ultime news.
Manovra news: le notizie in diretta LIVE
Di seguito le ultime notizie in tempo reale sulla manovra del Governo Conte bis.
Di Maio: “Decine di miliardi dalla lotta all’evasione fiscale”
“Faremo una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, introdurremo il carcere per i grandi evasori e misure per recuperare decine di miliardi di euro”. Lo ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e capo politico del M5S, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, a New York.
Parlando della manovra economica, Di Maio ha assicurato che “non ci sono assolutamente tensioni”. “Il ministro dell’Economia sta coordinando bene”, ha aggiunto. “Per me la Legge di Bilancio deve avere due filoni conduttori: il primo è la lotta all’evasione, il secondo tutte le misure per l’ambiente e la qualità della vita delle persone”. “Green economy, salario minimo, investimenti”, insiste Di Maio.
Aumento Iva: mancano ancora 6-7 miliardi
È corsa contro il tempo per trovare le coperture economiche che possano scongiurare l’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia. All’appello mancano ancora circa 6-7 miliardi, a fronte dei 23 miliardi complessivi necessari per garantire lo stop. La somma da recuperare potrebbe scendere a 4-5 miliardi se il Governo riuscisse a ottenere nel negoziato con la Commissione europea un rapporto deficit/Pil al 2,3 per cento per il 2020 (Bruxelles al momento non si muove dalla richiesta di 2,2 per cento).
Dove trovare i soldi? Sul tavolo resta l’ipotesi di un riordino delle aliquote Iva lasciando aumentare, almeno per alcuni beni, l’imposta sul consumo agevolata al 4 o al 10 per cento. Finora, peraltro, il Governo ha sempre affermato di voler evitare tutti gli aumenti garantendo quindi un intervento da 23 miliardi.
Per il momento le voci a cui si fa riferimento per ricavare le coperture necessarie derivano soprattutto dalle misure contro l’evasione fiscale. Circa 1,5 miliardi poi dovrebbero essere recuperati dai risparmi sul fondo stanziato per Quota 100. Un’altra ipotesi, mai confermata però, è quella di far partire il previsto taglio del cuneo fiscale non da subito ma da giugno 2020.
Deficit: la partita con l’Ue in vista della NaDef
In vista della Nota di aggiornamento al Def che il Governo dovrà presentare entro la fine del mese, la cifra su cui c’è più attenzione è il rapporto deficit/Pil. Il premier Giuseppe Conte ha dichiarato che si punta a fare una “manovra per la crescita”, ma il proclama rischia di scontrarsi con i vincoli di bilancio imposti a livello europeo.
Nei giorni scorsi il viceministro all’Economia Antonio Misiani ha reso noto in audizione alla Camera che il 2019 dovrebbe chiudersi con un deficit al 2 per cento del Pil. Per l’anno prossimo il Governo sarebbe pronto a spingere anche fin al 2,5 per cento, ma dopo l’Ecofin di dieci giorni fa a Helsinki si era vociferato di un confronto con l’Ue sulla base del 2/2,1 per cento. Alla fine, secondo quanto riporta anche Il Sole 24 Ore, il punto di caduta potrebbe essere a metà strada, con un rapporto decicit/Pil per il 2020 che oscillerebbe nel Def tra il 2,2 e il 2,3 per cento.
L’altro numero importante della Nota di aggiornamento al Def è quello del Pil stimato per il 2020: stando alle indiscrezioni, il Governo dovrebbe indicare una crescita dello 0,5/0,6 per cento, a fronte dello 0,3/0,4 per cento stimato per il 2018. Questo significherebbe che dalla manovra economica ci si aspetta un impatto sul Pil dello 0,3 per cento.
La prossima Legge di Bilancio dovrebbe essere imperniata principalmente sul taglio del cuneo fiscale e su misure contro l’evasione fiscale. Per il resto, lo stop all’aumento dell’Iva, che vale 23 miliardi di euro, dovrebbe assorbire circa i due terzi della manovra.
Manovra news, Patuanelli: “Faremo di tutto per evitare aumenti”
“Faremo tutto il possibile per evitare qualsiasi tipo di aumento”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervistato durante il programma radiofonico Centocittà, in onda su Rai Radio1. “Stiamo ragionando insieme al Ministero dell’Economia, stiamo costruendo in poco tempo una manovra di bilancio che deve essere rispettosa dei saldi di bilancio di finanza pubblica”, ha spiegato Patuanelli.
Renzi: “Se evitiamo l’aumento dell’Iva è già un successo”
“Noi faremo delle proposte ma se evitiamo l’aumento dell’Iva lo consideriamo già un successo”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, durante il programma tv L’Aria che tira, in onda su La7. “Non so se la Legge di Bilancio riesce ad abbassare le tasse, l’importante è che non le alzi”, ha sottolineato l’ex premier.
“Abbiamo tolto l’Ires, abbiamo dato gli 80 euro: ero antipatico, ma le ho fatte. Prima decidevo, ora incido”, ha aggiunto Renzi. L’ex Pd ha parlato anche in radio al programma Mattino24, in onda su Radio 24. Quota 100? “Se fossi ministro la eliminerei ma il ministro Gualtieri ha escluso questa ipotesi”, ha detto. “Noi ci atterremo a quello che farà il governo e non faremo i pierini del governo e cercheremo di dare una mano”.
Quota 100 sta costando meno del previsto
Nel 2019 Quota 100 è costata meno di quanto era stato previsto all’inizio dell’anno: poco più di 2,1 miliardi di euro a fronte di uno stanziamento di 3,8. È quanto emerge dal rapporto di monitoraggio che l’Istituto di previdenza sociale ha inviato nelle scorse settimane al Parlamento, i cui dati riportati oggi da Il Sole 24 Ore.
Il risparmio provvisorio, pari a circa 1,7 miliardi, potrebbe essere destinato sempre al fondo stanziato per i pre-pensionamenti o utilizzato per contribuire a ridurre il deficit dei conti pubblici, su cui è in atto il negoziato con la Commissione europea (vedi qualche paragrafo sopra).