Via libera del Consiglio dei ministri alla Manovra 2024. Lo schema della manovra è confermato: 15 miliardi per la conferma del taglio del cuneo fiscale e un primo intervento sull’Irpef, con la cancellazione della seconda aliquota; 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione; 3 miliardi per la sanità. Il totale, provvisorio, arriva a 24 miliardi. I due terzi del costo della manovra saranno coperti in extra deficit, quindi il governo ha dovuto individuare nuove entrate o risparmi di spesa per 8-9 miliardi almeno.
Si tratta di una manovra da “24 miliardi o poco meno, frutto per 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese. La considero molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità, continuando a seguire una visione che questo governo ha messo in campo da inizio mandato”, ha detto la premier Giorgia Meloni, parlando in conferenza stampa.
Si inserisce in un “quadro abbastanza complesso” ma nonostante questo il Cdm è riuscito “a confermare delle priorità: la prima è difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio bassi”, ha aggiunto.
“Per la sanità la priorità è l’abbattimento liste d’attesa. Con 136 mld di euro di quest’anno raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità. Nel 2019 il fondo era di 115 miliardi, negli anni covid tra i 122 e i 127 miliardi”, ha detto riferendosi alle polemiche sui tagli alla sanità. “Si tratta di tre miliardi in più di quanto previsto -ha aggiunto – Nei giorni scorsi ho sentito che noi avremmo tagliato i fondi per la sanità. Le bugie non corrispondono alla realtà delle cose”.
Ci sono “aumenti contrattuali per il pubblico impiego, sono 7 miliardi per gli aumenti contrattuali, oltre 2 per la sanità, 5 per i restanti settori”. E nella nuova legge di bilancio “non confermiamo il taglio dell’Iva per i prodotti della prima infanzia perché è stato assorbito dagli aumenti di prezzo e non penso valga la pena rinnovare questa misura”, mentre “continuiamo a lavorare sul congedo parentale”, rafforzandolo.
In particolare “per l’anno 2024”, fino a 28.000 euro di reddito l’aliquota è del 23%, tra i 28.000 euro e fino a 50.000 euro è al 35% e oltre i 50.000 euro è 43%. Nel 2024 la detrazione prevista per i redditi da lavoro fino a 8mila euro è innalzata a 1.955 euro dai precedenti 1.880, si legge nel testo.
L’accorpamento delle prime due aliquote Irpef comporta secondo le stime del governo una variazione di gettito Irpef di competenza 2024 di -4.110,9 milioni di euro e addizionali regionale e comunale rispettivamente di -28,2 e -10,8 milioni di euro, per una variazione totale di circa -4.149,9 milioni di euro. Si stima inoltre una variazione di Trf di circa -52,6 milioni di euro.
Per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50mila euro, il taglio delle detrazioni sarà di 260 euro. “Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a euro 50.000 l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda, spettante per l’anno 2024 in relazione ai seguenti oneri è diminuito di un importo pari a euro 260”, si legge nello schema del decreto legislativo.
La norma, si legge nello schema del decreto, riducendo l’aliquota dello scaglione compreso tra 15.000 e 28.000 euro, determina una riduzione del carico fiscale per tutti i soggetti con redditi superiori a 15.000 euro. Incrementando, inoltre, la detrazione per lavoro dipendente da 1.880 a 1.955 euro fino a 15.000 euro di reddito, il carico fiscale è ridotto anche per i lavoratori dipendenti con reddito al di sotto di tale soglia. L’effetto stimato per tali modifiche, relativamente all’Irpef e alle addizionali locali, è complessivamente di circa -4.594,1 milioni di euro (di cui -4.554,9 milioni di euro di Irpef e -28,4 e -10,8 rispettivamente di addizionale regionale e comunale). L’effetto complessivo, si aggiunge, in materia di detrazioni citate risulta pari a 444,2 milioni di euro (di cui 443,9 milioni di euro di Irpef e 0,2 e 0,1 rispettivamente di addizionale regionale e comunale). Sulla base di quanto esposto, si stima una variazione di gettito Irpef di competenza 2024 di -4.110,9 milioni di euro e addizionali regionale e comunale rispettivamente di -28,2 e -10,8 milioni di euro, per una variazione totale di circa -4.149,9 milioni di euro. Si stima inoltre una variazione di Tfr di circa -52,6 milioni di euro.
Salgono al 20% le deduzioni fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Per il periodo d’mposta successivo al 31 dicembre 2023 “il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20%”, si legge nello schema del decreto legislativo. L’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno un anno e non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa.
Sconto superiore al 20% per l’assunzione a tempo determinato di lavoratori svantaggiati, disabili, donne con almeno due figli minorenni o disoccupate, giovani, lavoratori del Sud ed ex Rdc. Per le categorie in questione la maggiorazione della deduzione del 20% per le assunzioni a tempo indeterminato è moltiplicato per coefficienti di maggiorazione, si legge nella bozza, spiegando che la determinazione dei coefficienti di maggiorazione non eccederà il 10 per cento del costo del lavoro sostenuto dalle categorie interessate.
Il vicepremier leghista Matteo Salvini ha spiegato che ci sarà il “taglio” del canone Rai dalla bolletta elettrica. Ancora Salvini ha assicurato che c’è la “copertura” per il Ponte sullo stretto. Sulla Rai però poi c’è stato un chiarimento sia di Giorgetti sia di Salvini: il pagamento resta in bolletta ma ridotto di un quarto. “Da 90 passa a 70 euro”, sintetizza ulteriormente Salvini. Dalle prime parole degli esponenti del governo pareva che il canone fosse stato tolto dalle bollette.
L’esecutivo stanzia 1 miliardi sulla denatalità (parte delle risorse risparmiate con l’assegno unico) in cui viene introdotto un ulteriore mese di congedo parentale al 60%, la decontribuzione per le mamme lavoratrici e l’aumento dei fondi per gli asili nido con l’obiettivo di rendere gratuita la quota per i secondi figli. Non viene però prorogata la misura che toglieva l’Iva sui prodotti per la prima infanzia. Per il sostegno ai redditi potrebbe arrivare la proroga della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 2mila euro (per chi ha figli). Confermata per le famiglie più fragili la carta “Dedicata a te”.
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