Manovra 2020, Psi e +Europa: “La Chiesa restituisca 4 miliardi”
Il Partito Socialista Italiano e +Europa chiedono alla Chiesa e agli enti religiosi di pagare l’Imu sugli immobili usati per svolgere attività commerciali di tipo ricettivo e di versare allo Stato 4 miliardi di euro. La richiesta è stata avanzata di nuovo in questi giorni con emendamenti alla manovra economica 2020, che da inizio novembre è all’esame del Parlamento. A firmare le proposte di modifica alla legge di Bilancio sono stati il deputato di +Europa Riccardo Magi e il senatore del Psi Riccardo Nencini.
Nencini chiede anche che venga attuata la sentenza della Corte di Giustizia europea del 2018, “che ha ordinato il recupero dalla Chiesa dell’Imu arretrata dovuta alla Stato italiano per una cifra stimata in almeno 4 miliardi di euro”. “In una stagione complicata per i conti dello Stato – ha spiegato il senatore socialista in conferenza stampa alla Camera – pensiamo che tutti debbano fare la loro parte e lo chiediamo anche alla Chiesa”.
Gli emendamenti firmati da Magi invece chiedono una revisione della normativa sull’8 per mille, in modo che vengano destinate allo Stato “per scopi di interesse sociale o di carattere umanitario” le quote per le quali i contribuenti non hanno specificato la destinazione e per far sì che possa essere pubblicizzata la possibilità di destinare allo Stato l’8 per mille. “Sono emendamenti semplici – ha detto il deputato di +Europa – di buon senso, che un legislatore dovrebbe adottare immediatamente, per eliminare privilegi fiscali che non hanno ragione di essere”. Per Nencini si tratta di proposte “di forte valenza politica e destinati ad incidere sui privilegi economici fino ad oggi concessi alla Chiesa Cattolica”.