Il Movimento Cinque Stelle sembra essere arrivato ad un punto di non ritorno. Il punto della scissione. Il garante Beppe Grillo ha chiuso la porta in faccia all’ex premier Giuseppe Conte, intervenuto in conferenza stampa per ribadire la sua disponibilità ad assumere il ruolo di capo politico pentastellato. Lo Statuto messo a punto dall’ex presidente del Consiglio non è affatto piaciuto al comico genovese, che ha fatto saltare definitivamente le trattative. E nell’aria non c’è solo lo scisma, ma anche il possibile nuovo partito di Conte.
La scissione è vicina
A confermare l’irreparabile spaccatura sono le chat, dove i pentastellati sono in fermento. “Così il Movimento è morto”, l’allarme lanciato dal fronte contiano e riportato dai colleghi del Corriere della Sera. Per questo motivo si fa largo l’ipotesi di una scissione nel M5s, circolano già le prime ipotesi, si punta su un centinaio di persone tra deputati e senatori. Per il momento nessun big pentastellato si è esposto sui social network o attraverso note, probabilmente sarà stand-by almeno fino a stasera. Alle ore 19.00 di mercoledì 30 giugno, infatti, è in programma l’assemblea del gruppo di Montecitorio del M5s.
L’ala contiana
Dal canto suo, il giurista ha sempre negato l’ipotesi di un nuovo soggetto politico, ma la rottura con il Movimento 5 Stelle potrebbe portarlo a considerare l’opzione. E la scissione M5S è direttamente legata a questo scenario: tanti parlamentari pentastellati, anche in vista della prossima legislatura, si sono schierati dalla parte di Conte, attaccando senza mezzi termini Grillo. Sono i suoi fedelissimi, pronti a seguirlo in una esperienza da singolo. E tra questi c’è una folta truppa di senatori da Paola Taverna a Stefano Patuanelli, da Mario Turco a Ettore Licheri.
Tra gli ex pentastellati, da notare è la posizione di Nicola Morra: “Sono pronto per mettermi a disposizione di un Movimento 5 Stelle visionario e leader-less. Il Movimento ha scelto di eleggere un Comitato direttivo eletto dagli iscritti, ho sempre condiviso questa direzione. Se si vuole cambiare il mondo un utopista folle riesce molto di più di realisti opportunisti”.