Terminate le elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018, si ha un quadro definitivo sulla composizione delle due Camere per la prossima legislatura.
Prima del voto, L’Espresso ha pubblicato un articolo che fornisce una fotografia del prossimo Parlamento, attraverso uno studio incrociato dei dati di un campione di 300 candidati di tutti gli schieramenti.
Da questa ricerca, risulta che il Movimento 5 Stelle è il partito che ha candidato il maggior numero di professori universitari.
Negli 85 collegi uninominali presi in considerazione dall’Espresso, i candidati del Movimento che vantano un titolo accademico superiore alla laurea, ad esempio un dottorato di ricerca, oppure che insegnano all’università sono il 25 per cento.
A Torino, in particolare, il M5S ha arruolato tra le sue fila due professori di economia: si tratta di Giuseppe Mastruzzo al Senato e Paolo Biancone alla Camera.
Negli altri schieramenti il numero di accademici tra i candidati è percentualmente più basso.
Gli aspiranti parlamentari di Liberi e Uguali che hanno proseguito gli studi dopo la laurea sono il 15 per cento, circa il 12 per cento nella coalizione di centrosinistra e l’8,25 in quella di centrodestra.
Passando ai candidati non laureati, si nota che sia all’interno della coalizione guidata dal Partito Democratico, sia in Liberi e Uguali, sono circa il 30 per cento ad appartenere a questa categoria.
I candidati Cinque stelle che si sono fermati al diploma sono, invece, il 18 per cento.
Nel centrodestra i non laureati superano di poco il 25 per cento.
Per quanto riguarda invece l’elettorato attivo, dopo le elezioni sono usciti diversi studi condotti da istituti di ricerca demoscopica che mostrano i risultati dei sondaggi sul voto suddivise per fasce, in base all’età, all’occupazione e anche al titolo di studio.
Secondo il sondaggio effettuato da YouTrend, la coalizione di centrosinistra sarebbe andata forte tra i laureati, raggiungendo un totale del 30 per cento, con il Partito Democratico cheha raccolto il 25,4 per cento dei voti.
Il Movimento 5 Stelle si posiziona secondo in questa classifica, votato dal 21,5 per cento degli elettori in possesso di un diploma di laurea di primo o secondo livello.
Passando alla coalizione di centrodestra, i laureati che hanno votato la Lega sono il 16,8 per cento, il 10,5 ha espresso la sua preferenza per Forza Italia e il 4,9 per cento per Fratelli d’Italia, per un totale del 28 per cento.
Diversi i risultati del sondaggio realizzato da Tecnè per RTI su un campione di 30mila elettori.
Secondo questi dati, il Movimento 5 Stelle raggiunge il 30 per cento tra i laureati e il 37 per cento tra chi possiede un diploma di scuola superiore.
Il Partito Democratico invece si ferma al 22 per cento, che arriva al 27 per cento se si calcolano i voti dati a +Europa, tra i laureati.
Risultati analoghi per la coalizione di centrodestra, con i tre partiti che complessivamente raccolgono il 28 per cento dei voti dei laureati.
Molto simili i dati che emergono dal sondaggio realizzato da IPSOS, secondo cui il M5S ha raccolto il 29 per cento dei voti degli elettori in possesso di una laurea mentre il Partito Democratico si è fermato al 21,8.
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