M5S, Davide Casaleggio vuole far approvare le nomine di Stato su Rousseau
Davide Casaleggio vuole far approvare le nomine di Stato sulla piattaforma Rousseau dagli iscritti M5S: lo ha dichiarato lui stesso in un’intervista durante la quale ha presentato la nuova app, Open Source Rousseau X. Il guru del Movimento 5 Stelle, infatti, ha dichiarato al Corriere della Sera che “sarebbe rivoluzionario definire un processo che si occupasse di rendere ancora più trasparenti e ispirate alla meritocrazia le migliaia di nomine pubbliche su cui il Movimento può agire in questi mesi, come ad esempio abbiamo già fatto in passato dando la possibilità agli iscritti di definire il nome del Presidente della Repubblica”.
Casaleggio, ovviamente, ha anche parlato delle dinamiche interne del Movimento 5 Stelle, ribadendo, tra le altre cose, la sua contrarietà al al terzo mandato che, a suo avviso, è “un problema solo per chi non vuole rispettare gli impegni presi o i principi del M5S. Molti parlamentari con cui ho avuto modo di parlare sono pronti a mettersi a disposizione per poter passare le esperienze accumulate alle persone che tra due anni entreranno nelle istituzioni al loro posto e auspicherebbero un programma più strutturato di passaggio di testimone virtuale. Si riconoscono facilmente, solitamente sono quelli che lavorano, rispettano le regole e non sono ossessionati dal parlare di poltrone ogni giorno”.
Sullo sviluppo della nuova app, Rousseau X, il guru M5S ha dichiarato che: “I cittadini avranno un nuovo strumento per partecipare attivamente e per decidere la linea politica del Movimento. Gli iscritti potranno votare, leggere ogni giorno le notizie del Blog delle Stelle, scoprire gli eventi organizzati dai portavoce locali o gli incontri formativi della scuola di Rousseau, ma potranno anche personalizzare il proprio profilo Attivista e, subito dopo la prima fase di beta testing, potranno anche cercare altri iscritti o eletti della propria regione. Questa app mostra anche una grande novità. La app è infatti un progetto Open Source ed è stata sviluppata con un lavoro di diversi mesi attraverso la collaborazione di programmatori e designer che hanno deciso di contribuire a questo progetto aperto e inclusivo”.
Sugli Stati Generali, invece, Casaleggio si augura che “non diventino solo un modo per ratificare quesiti già scritti o decisioni già prese” aggiungendo “Mi piacerebbe fosse un dibattito sulle idee e non sulle poltrone”, mentre sulla guida collegiale del M5S Casaleggio dichiara: “Il Movimento ha il maggior tasso di collegialità dello scenario politico italiano. Le scelte importanti sono prese da decine di migliaia di persone assieme. Da nove mesi il M5S si è già dotato di un’organizzazione collegiale di 200 persone, è il Team del Futuro battezzato da Luigi Di Maio e confermato da Vito Crimi a inizio anno. Un team coordinato da 18 persone. La soluzione più semplice credo sia chiedersi se questa organizzazione distribuita e capillare abbia bisogno di evoluzioni senza dover ogni volta cancellare quello che si è già fatto e ripartire da zero. In alcune interviste ho visto proporre segreterie partitiche che dovrebbero prendere le decisioni su candidature, programma e regole del M5S al posto degli iscritti. Questo snaturerebbe il M5S e ovviamente sarei contrario”.
Nomine di Stato su Rousseau: ministri M5S contro Casaleggio
L’idea di far decidere agli iscritti M5S le nomine di Stato su Rousseau non è piaciuta ad alcuni ministri del Movimento, che, secondo La Stampa, sarebbero in rivolta. L’idea, oltretutto, è condivisa anche da Alessandro Di Battista in uno dei suoi punti che intende presentare agli Stati Generali nel quale si legge: “Le nomine ministeriali degli esponenti del M5S siano coordinate dal Movimento al fine di garantire la massima trasparenza e meritocrazia”. Secondo quanto rivelato dal quotidiano torinese, almeno tre ministri M5S, che hanno chiesto di restare anonimi, hanno affermato di essere intenzionati a prendere posizione se la proposta dovesse formalizzarsi. Anche perché, come sottolinea il giornale: “Da qui ai prossimi mesi restano oltre 200 nomine pubbliche da fare, e tra le poltronissime da occupare ci sono Rfi, Trenitalia, Consip, Consap, Poligrafico Zecca dello Stato, Sogin, Gse, Rai. Con il paradosso che i candidati si troverebbero non più a interfacciarsi con i ministri ma con chi controlla Rousseau: Casaleggio”.
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