Luciano Canfora rinviato a giudizio per diffamazione verso Meloni
Il filologo Luciano Canfora è stato rinviato a giudizio per diffamazione verso Giorgia Meloni che lo storico aveva definito “neonazista nell’animo”.
È quanto stabilito dal Tribunale di Bari con la giudice Antonietta Guerra che ha “rilevato che è necessaria una approfondita integrazione probatoria non compatibile con la struttura dell’udienza predibattimentale”.
La premier Meloni si è costituita parte civile e ha chiesto tramite il suo avvocato un risarcimento di 20mila euro per il danno morale subito. “La domanda risarcitoria è motivata dal pregiudizio psico-fisico sofferto e dalla lesione alla reputazione e all’immagine” si legge nella costituzione di parte civile. Il processo partirà il 7 ottobre e la presidente del Consiglio sarà chiamata a deporre in aula.
Intervenuto telefonicamente alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, il legale di Canfora, Michele Laforgia, ha così commentato la richiesta di risarcimento avanzata da Meloni: “Secondo me la premier dovrebbe valere un po’ di più di 20mila euro, avrei chiesto un risarcimento simbolico ma non mi ci vedo a fare l’avvocato di Giorgia Meloni”.
Fuori dal tribunale, invece, l’avvocato aveva spiegato la posizione della difesa: “Abbiamo discusso e chiesto una sentenza di non luogo a procedere per il professore Canfora, perché il fatto non sussiste ovvero perché il fatto non costituisce reato, comunque perché non punibile in quanto scriminato dal diritto dell’esercizio di critica politica, di cui all’articolo 51 del Codice penale in relazione all’articolo 21 della Costituzione”.
Numerose associazioni, tra cui l’Anpi, hanno rinnovato la solidarietà a Luciano Canfora. Già alcune settimane fa era stato lanciata una petizione, alla quale avevano aderito centinaia di sigle e di cittadini, in segno di solidarietà allo storico.