Una trentina di associazioni, comprese la Cgil, l’Anpi e l’Arci, e 250 cittadini hanno firmato un appello in solidarietà con Luciano Canfora, che il 16 aprile andrà a processo per diffamazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Durante un incontro in un liceo di Bari sulla guerra in Ucraina, tenuto nell’aprile del 2022, il filologo aveva definito l’allora leader di Fratelli d’Italia “neonazista nell’animo”. Da queste affermazioni ne era nata una querela, da cui la richiesta della procura del capoluogo pugliese della citazione diretta in giudizio dello storico 81enne.
“Desideriamo manifestare la nostra piena solidarietà con Luciano Canfora”, si legge nell’appello firmato, tra gli altri, da sei comitati provinciali dell’ANPI pugliese, l’ARCI Puglia e Bari-BAT, la CGIL Puglia e la Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, il regista Carlo Bruni, l’ex sindaca Daniela Mazzucca e la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi Antonella Morga.
Secondo i firmatari, l’opinione “sulle idee e sui sentimenti dell’on. Meloni va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria”.
I promotori dell’appello esprimono la propria solidarietà allo storico “on soltanto perché stimiamo profondamente la sua levatura di studioso, ammiriamo la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile, ma anche perché siamo consapevoli che il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dall’on. Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione”.