Lollobrigida: “Manzoni patriota, non credo Mattarella si riferisse a me”
“Ascolto sempre con deferenza le parole del presidente della Repubblica, come quelle del Papa. Non penso che vadano interpretate. Altrimenti rischieremmo di strumentalizzarle”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, commentando le parole dette ieri da Sergio Mattarella.
In un discorso per il 150esimo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, il capo dello Stato ha voluto sottolineare che è “la persona” e non “l’appartenenza a un gruppo etnico” a dover essere tutelata, condannando anche “nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza”. Una presa di posizione che segue le polemiche su una presunta “sostituzione etnica” evocata dallo stesso Lollobrigida e sulla necessità di difendere una ”etnia italiana”, sostenuta sempre dal cognato di Giorgia Meloni.
“Io credo che il Presidente, se avesse voluto riferirsi a me, avrebbe fatto in modo che lo sapessi prima”, ha detto il ministro in un’intervista a La Repubblica, in cui si è detto convinto che il capo dello Stato non abbia fatto riferimento a lui. “Il 24 maggio sarò a una cena di Stato al Quirinale. Ci sarà anche il presidente dell’Angola: parleremo dell’emergenza alimentare”, ha aggiunto.
In un altro passaggio del suo discorso, Mattarella ha definito una “cesura eccessivamente schematica” quella che contrappone “la triade dio, patria e famiglia” a quella della rivoluzione francese “libertà, eguaglianza, fraternità”. “Mi limito a dire che “dio, patria e famiglia” è un motto mazziniano”, ha affermato Lollobrigida, che non ha voluto commentare la condanna del presidente della Repubblica del “nazionalismo esasperato”. “Le ripeto, non commento le parole del presidente della Repubblica. Posso parlarle ancora di Manzoni. C’è una passo di una sua poesia, Marzo 1821, che ricordo a memoria”, ha detto il ministro. “L’Italia, per Manzoni, è ‘una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor’. C’era un forte contenuto patriottico nelle sue opere”, ha continuato per poi tornare sulle polemiche delle scorse settimane. “Si vuole discutere pure la tutela dell’identità? Ma quando mi soffermo io su questi temi, ormai, c’è sempre un attacco. Non ho mai parlato di razza ma di etnia, vista come raggruppamento che vede una lingua comune”, ha ribadito.