Liliana Segre contro gli haters: “Sono persone di cui avere pena”
Gli Haters? “Sono persone di cui avere pena e vanno curate”. Parola di Liliana Segre che oggi, lunedì 28 ottobre, è intervenuta a un seminario all’Università Iulm di Milano proprio per parlare del linguaggio dell’odio.
Liliana Segre, 89 anni, ex deportata dei campi di concentramento nazisti, riceve più di 200 messaggi di insulti al giorno. Ma non si è mai lasciata sopraffare: “Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio che quello”, ha detto la senatrice a vita.
Quando le è stato chiesto: “Si possono recuperare persone come quelle?” ha risposto: “La speranza in una nonna c’è sempre, ma la realtà qualche volta si abbatte sopra la speranza con una bastonata tremenda. Io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui”.
Le fake news a sfondo razzista e i massaggi di odio sono sempre esistiti ma, con l’avvento dei social, ora “circolano con grande facilità” ha detto Liliana Segre.
La senatrice a vita ha anche ricordato come “ragazzini che andrebbero protetti usano Shoah party“, una chat in cui “si prende in giro l’Olocausto” e “si vedono cose anche più gravi”. E lei, sopravvissuta al lager di Auschwitz, conosce bene quel tipo di dolore.
Il convegno era intitolato “Dal binario 21 ad Auschwitz: il linguaggio dell’odio” e agli studenti Segre ha detto “Ogni minuto va goduto e sofferto bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte, ma perdere tempo a scrivere a un 90enne per augurarle la morte… Tanto c’è già la natura che ci pensa”.
Liliana Segre si augura che in molti aderiscano alla Commissione anti-odio di cui si discuterà domani al Senato. “Se non mi aspettassi niente, non andrei a Roma – ha continuato -, invece mi aspetto, anzi ritengo, che saranno molti che aderiranno a questa Commissione”. “Come si fa a non aderire a una Commissione contro l’odio? – ha concluso -. Sarebbe una brutta figura non farlo”.
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