Liliana Segre potrebbe guidare la Commissione straordinaria contro l’hate speech che oggi si vota in Senato
Oggi, 29 ottobre 2019, è in votazione al Senato una mozione sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni di intolleranza e razzismo, presentata dalla senatrice a vita Liliana Segre.
La Commissione dovrebbe essere presieduta dalla stessa senatrice, ormai diventata simbolo della lotta all’hate speech e agli insulti social.
La senatrice a vita e sopravvissuta al lager di Auschwitz, si augura che in molti aderiscano alla Commissione anti-odio: “Come si fa a non aderire a una Commissione contro l’odio? Sarebbe una brutta figura non farlo”, dice fiduciosa.
La Commissione nasce con un motivo preciso: rispondere alla crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo a cui si sta assistendo negli ultimi anni.
Spesso questi fenomeni si accompagnano ad atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità e a una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web.
Parole, atti, gesti e comportamenti offensivi e di disprezzo di persone o di gruppi assumono la forma di un incitamento all’odio, in particolare verso le minoranze. La mozione chiede quindi di istituire una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, costituita da 25 componenti in ragione della consistenza dei gruppi stessi. Qui il testo integrale della mozione.
“Io non perdono e non dimentico. Ma non odio. Mai. Per gli odiatori che mi insultano sui social provo la stessa pena – ma ci sono voluti 45 anni – che ho provato per i ragazzi della Hitler-Jugend (la “Gioventù hitleriana”, ndr ): ad Auschwitz mi sputavano e mi insultavano mentre la mattina insieme ad altre 700 donne scheletrite e senza capelli andavamo a piedi a lavorare in una fabbrica di munizioni”, ha detto Liliana Segre all’università Iulm di Milano per un seminario sul linguaggio dell’odio.
La senatrice, secondo i dati dell’Osservatorio sull’antisemitismo diffusi da Repubblica, riceve almeno 200 insulti e minacce ogni giorno.
“Sono persone per cui avere pena e che vanno curate. Voglio pensare che tra loro non ci siano persone troppo intelligenti”, ha detto la senatrice sopravvissuta all’Olocausto.
“Ho quasi novant’anni, non vivrò ancora moltissimo Perché queste persone non usano meglio il loro tempo?”, prosegue.
Liliana Segre, che da anni va nelle scuole a raccontare la sua storia di ebrea sopravvissuta, ravvisa un grande problema: “Noi testimoni diretti stiamo morendo tutti. Se i negazionisti si sono scatenati subito dopo la fine della guerra, chissà che cosa faranno quando nessuno potrà più raccontare. Non sono ottimista. Penso e temo che la Shoah un domani diventerà una riga sui libri di storia”, dice con preoccupazione.
Intanto, la Procura di Milano ha aperto un’indagine per molestie e minacce per gli insulti arrivati sui social network alla senatrice Liliana Segre. Il fascicolo è a modello 44, contro ignoti, ed è coordinato dal capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili. È aperto dal 2018 ma se ne è avuta notizia soltanto ieri, 28 ottobre 2019.