Liliana Segre cittadina onoraria di Varese: la Lega vota sì
Liliana Segre è cittadina onoraria di Varese. L’onorificenza alla testimone della Shoah italiana è stata conferita dal Consiglio comunale nella seduta di ieri sera, lunedì 4 novembre, ed è stata votata all’unanimità da parte di tutti i consiglieri, anche dai rappresentanti della Lega.
Proprio a Varese, nel dicembre 1943, all’età di 13 anni, Segre venne arrestata dopo aver invano tentato di rifugiarsi in Svizzera. Dopo essere stata respinta alla frontiera di Arzo fu consegnata prima alla Guardia di finanza e poi ai tedeschi. Venne poi trasferita nel carcere varesino dei Miogni. Da lì cominciò il tragico viaggio verso il campo di sterminio di Auschwitz.
“Nel carcere di Varese – ha più volte ricordato la senatrice a vita – mi separarono da mio papà, che venne destinato al reparto maschile. Ero sola. Mi fotografarono e mi presero le impronte digitali come si fa con i delinquenti. Ero io quella?”.
Il sindaco di Varese, Davide Galimberti, ha parlato del conferimento della cittadinanza onoraria alla Segre come di “un momento importante per la città durante un Consiglio comunale a cui hanno partecipato centinaia di cittadini”.
La mozione era stata proposta dal consigliere Enzo Rosario Laforgia e, come detto, ha ottenuto l’appoggio di tutte le forze politiche. In consiglio comunale era presente anche l’ex segretario della Lega ed ex ministro Roberto Maroni, che ha votato a favore della mozione. “Il giusto riconoscimento per una persona che ha sofferto, una forma piccola ma simbolica di risarcimento”, ha detto, come riportato dal Fatto Quotidiano.
Maroni non ha commentato l’astensione della Lega (e dell’intero centrodestra) in Aula al Senato al voto sulla mozione della Segre per istituire una commissione conto razzismo e antisemitismo.