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    Governo, Lezzi (M5S) attacca Teresa Bellanova: “Il reddito di cittadinanza le fa schifo? Si dimetta”

    Barbara Lezzi e Teresa Bellanova
    Di TPI
    Pubblicato il 30 Dic. 2019 alle 07:16 Aggiornato il 30 Dic. 2019 alle 10:39

    Nuovo scontro nel governo: protagoniste, ancora una volta, la senatrice del Movimento Cinque Stelle Barbara Lezzi e Teresa Bellanova, ministra dell’Agricoltura.

    Lezzi ha attaccato Bellanova con un post su Facebook: “Le fa schifo il reddito di cittadinanza. La maggioranza del governo di cui fa parte non ha intenzione di abrogarlo anzi intende migliorarlo. Perché non si dimette? Perché non lascia l’incarico e fa cadere il governo per andare a nuove elezioni?”.

    Il riferimento è alle dichiarazioni critiche della ministra dell’Agricoltura sulla misura bandiera del Movimento Cinque Stelle. Bellanova, infatti, in un’intervista aveva dichiarato: “Sul reddito di cittadinanza facciamoci una domanda e diamoci una risposta: quelle risorse vanno indirizzate in modo più proficuo. Su quota 100, io non ho cambiato idea, il Pd evidentemente sì, se non pensa più ad abolirla”.

    Nei giorni scorsi c’era stata un’altra polemica tra Barbara Lezzi e Teresa Bellanova. Nella manovra 2020, infatti, sono previsti dei fondi destinati ai territori colpiti dalla xylella.

    Su questo tema l’ex ministra per il Sud del governo Lega-M5s ha incalzato Bellanova: “Le risorse – ha scritto Lezzi su Facebook – devono essere destinate alle sole aree infette. Peraltro, se è vero che l’attuale ministro abbia intenzione di “distrarre” dagli agricoltori 40 milioni di euro a favore di Gal e Dajs è bene precisare che il suo segretario particolare ne è amministratore. Non va affatto bene”.

    La replica è arrivata con una nota del ministero delle Politiche Agricole. “Chi dal Movimento 5 Stelle o dalla Lega ha fatto insinuazioni sui fondi per le attività sviluppate nel Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia attraverso i Gal o con i contratti di distretto – si legge – dovrebbe sapere, per averlo condiviso in prima persona, che il piano approvato nel febbraio 2019 firmato dal ministro Centinaio e frutto di concertazione già prevedeva interventi attuati attraverso i Gal e fondi nazionali per il contratto di distretto Xylella, rivenienti peraltro in parte dall’ultima legge di bilancio del Governo Gentiloni. Misure rimaste nel nuovo Piano per continuità amministrativa e con le stesse identiche finalità”.

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