Al Nazareno è cominciata la caccia alle streghe su Siena. Le domande che si fa l’inner circle che sostiene Enrico Letta (che si è affrettato a fare gli auguri a Giuseppe Conte per tenerselo buono in vista delle suppletive) sostanzialmente sono: chi ha convinto il segretario a candidarsi nello sventurato collegio toscano, dopo le iniziali titubanze? Come mai UniCredit ha anticipato il piano di annessione dell’istituto senese in modo assolutamente non previsto? Cambiava qualcosa se una fusione così onerosa fosse stata annunciata ad ottobre, a seggio assegnato (come peraltro, a quanto è in grado di rivelare TPI, da palazzo Chigi in un primo momento avevano ampiamente assicurato per non interferire con la campagna elettorale)? E soprattutto c’è una relazione tra i due fatti? Ovvero, chi ha consigliato Letta sapeva che Unicredit avrebbe bruciato i tempi?
In questo modo, una elezione suppletiva sonnacchiosa, di fatto senza avversari, rischia di trasformarsi in una prova del fuoco, in un duello all’ultimo sangue. Già, perché al Nazareno sono più che convinti che se Enrico Letta l’avesse saputo difficilmente si sarebbe candidato. Con gli occhi di oggi, a preoccupare Letta, è anche il silenzio della coalizione: Renzi che ha escluso subito qualsiasi velleità, il competitor interno Andrea Marcucci che sulle colonne della Nazione si è schierato con il segretario, la sostanziale distanza manifestata da Conte e dall’inquieta galassia grillina.
“Stanno preparando qualcosa?” si domandano preoccupati gli orlandiani che mettendo le mani avanti fanno sapere che a suo tempo sconsigliarono al segretario di candidarsi a Siena. E così ancora una volta tutti guardano a Dario Franceschini e ne scrutano attentamente le mosse. Il ministro della Cultura, sceso in silenzio stampa dopo che il segretario ha deciso di sostituirlo a capo delegazione presso il governo -cosa che Dario non ha mai digerito – proprio con il mai troppo amato Andrea Orlando medita di prendersi la “sua” rivincita in quel di Siena? Chissà.
Ed il centrodestra continuerà ad essere silente o alla fine proverà la mossa del cavallo e candiderà nel collegio di Letta, l’agguerritissimo sindaco del capoluogo Luigi De Mossi? Se così fosse per Enrico Letta il ‘Game Over’ potrebbe essere molto più vicino di quanto non si pensi e con esso il suo ritorno a Parigi. Insomma, agosto per Letta rischia di essere un altro mese “sereno”.