Giorgia Meloni è una che “segue le regole”, “è forte”, e – tutto sommato – si è rivelata “meglio di quanto ci aspettassimo”: parola di Enrico Letta, che in un’intervista al New York Times traccia un bilancio dei primi mesi di governo della maggioranza di centrodestra. In un articolo titolato “Italy’s Hard-Right Leader Vexes Europe by Playing Nice, Mostly” (“La leader di estrema destra italiana irrita l’Europa fingendosi gentile”) scritto dal giornalista Jason Horowitz il segretario uscente del Pd ha riconosciuto alla premier di aver superato le aspettative in materia finanziaria.
E si compiace del fatto che la leader di Fratelli d’Italia abbia abbandonato la retorica aggressiva verso l’Ue decidendo di “seguire le regole” ed evitando di “commettere errori”. “È in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e dell’opposizione divisa”, ha aggiunto Letta, chiedendo però alla premier prudenza affinché gli equilibri europei non si spostino a destra.
“Non è un allarme democratico quello che lancio – ha ammesso il dem – ma un allarme politico”. Secondo l’articolo Meloni avrebbe privilegiato, in questi primi mesi al governo, l’aspetto pratico a quello ideologico. Pur riconoscendo che l’attuale esecutivo sia “il più a destra dai tempi di Mussolini”, Horowitz ha parlato di una “inaspettata ordinarietà” che ha “irritato l’establishment europeo e i suoi critici italiani”, suscitando “sollievo ma anche sollevando un dilemma su quanto questo tizzone attenuato debba essere abbracciato o ancora tenuto con cautela a debita distanza”.
I commenti di Letta hanno suscitato perplessità tra gli alleati dem. “C’è qualcosa che non va”, ha scritto su Facebook l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando. “Mettiamoci d’accordo compagni e amici – ha aggiunto – e sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, non aiuta l’economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale”.
Orlando ha elencato gli altri provvedimenti del governo dal giorno dell’insediamento che non sono stati accolti con favore dall’opposizione: “Se diciamo che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo”.