Letta: “La destra non ha già vinto, gli indecisi sono al 40%. Siamo primi tra gli under 35”
“i giovani non hanno ancora deciso cosa andare a votare, è una partita tutta da giocare”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in risposta alle dichiarazioni di Matteo Salvini che si è detto sicuro della sconfitta del Partito democratico alle elezioni del 25 settembre. “Ci sono tre settimane davanti in cui gli indecisi sono al 40%”, ha detto Letta dopo l’incontro con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ribadendo che l’esito del voto non è scritto, nonostante la coalizione da lui guidata abbia ormai quasi 20 punti di svantaggio rispetto alla destra. “Come si è visto anche in tante altre elezioni nel nostro paese, sono le ultime settimane quelle decisive motivo per il quale le voglio cominciare da Milano accanto a un’esperienza così positiva, come quella di Sala”, ha aggiunto Letta, uscendo da Palazzo Marino.
Un punto ribadito anche in un’intervista a Il Messaggero, in cui il segretario del Pd aveva ricordato che il suo partito è il primo tra gli under 35, un dato definito “molto incoraggiante”. “La chance dipende da quanto siamo in grado di portare le persone al voto. Ci sono milioni di indecisi, specie tra i giovani”, ha detto nell’intervista, dopo che alcuni recenti sondaggi hanno visto il centrosinistra scendere sotto la soglia del 30 percento, mentre ha continuato a guadagnare terreno il Movimento 5 stelle, escluso dal “campo largo” per la mancata fiducia al governo Draghi.
“Quanto agli esiti già scritti, la storia anche recente è piena di risultati elettorali inattesi, di ribaltamenti, di sorprese, di spinte non fotografate dai sondaggi”, ha aggiunto Letta, dopo che Salvini aveva detto che gli esponenti del Partito democratico “sanno che perderanno”.
“Le ricette della destra sono un ritorno pericoloso al passato sui diritti e il solito film sull’economia”, ha continuato Letta, battendo il tasto sul tema dell’affidabilità delle forze che si preparano a tornare al governo. “Sono gli stessi, Meloni, Berlusconi, Tremonti, che hanno condotto l’Italia alla bancarotta del 2011. Non ci faremo portare indietro: agli anni Cinquanta sui diritti e al 2011 con l’economia a un passo dal fallimento”.