Legge di bilancio, via libera del Senato: 215 i voti a favore. Renzi critico: “Parlamento ignorato”
Con 215 voti favorevoli, 16 contrari e zero astenuti, il Senato ha dato il proprio via libera alla proposta di legge di bilancio. Dopo l’approvazione della nota di variazione al bilancio presentata dal governo, che ha recepito le modifiche introdotte dal Senato durante l’esame della manovra, il provvedimento adesso passerà alla Camera, che lo esaminerà tra Natale e Capodanno.
Nel corso della discussione è intervenuto anche Matteo Renzi, con toni molto critici riguardo l’iter della manovra. “Non è accettabile che la legge di bilancio diventi la legge delle due notti, una in commissione e una in aula. Condividiamo la stragrande maggioranza dell’impianto della legge e votiamo con convinzione la fiducia. Ma non è accettabile che il Parlamento sia costantemente, costantemente, costantemente ignorato nell’azione di governo”, ha detto l’ex presidente del Consiglio, che ha espresso “un garbato ma civile dissenso sul metodo che questo governo ha utilizzato. E mi spiace non dirlo davanti al ministro dell’Economia”.
“Non so se questo è il governo dei migliori, ma è uno dei governi migliori. Questa legge di bilancio, come metodo, è una delle peggiori nel corso della storia repubblicana”, ha aggiunto il leader di Italia viva, che ha anche fatto riferimento all’elezione del presidente della Repubblica. “Tra un mese il parlamento in seduta comune eleggerà il presidente della Repubblica: lo elegge il parlamento, non i sondaggi, le redazioni delle riviste internazionali o gli editorialisti. È l’atto supremo del Parlamento, perché elegge l’arbitro dei prossimi 7 anni, questo è il livello della dignità istituzionale e costituzionale del parlamento. Ogni tentativo di far venire meno la centralità del Parlamento rispetto alla sua ambizione di grandezza e alle sue responsabilità, in qualche modo rende più debole il nostro sistema istituzionale”, ha detto Renzi, che nelle scorse ore aveva anche contraddetto quanto affermato da Mario Draghi durante la conferenza stampa di fine anno, aprendo all’elezione del prossimo presidente della Repubblica con una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo.
Tra le novità, la manovra prevede tagli delle tasse per 8 miliardi, con la riduzione delle aliquote Irpef, il passaggio da Quota 100 con Quota 102 per quanto riguarda le pensioni, la stretta sul reddito di cittadinanza, un fondo da 3,8 miliardi per contenere i rincari record sulle bollette e un pacchetto di bonus per la casa. Sono stati anche previsti fino a sei mesi di tempo per pagare le cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo del 2022.