Il segretario della Lega, Matteo Salvini, potrebbe incontarre nelle prossime ore il leader del Movimento Cinque Stelle per discutere della possibilità di riproporre un governo politico gialloverde.
Salvini ha annullato il lungo programma di comizi in agenda oggi in Lombardia ed è atteso a Roma dove già si trova il suo vice Giancarlo Giorgetti, a cui nelle scorse ore ha affidato la trattativa con i Cinque Stelle.
Salvini e Di Maio puntano a chiudere la quadra sui ministri e a presentare un accordo al Quirinale. Si sta lavorando innanzitutto a uno spostamento di Paolo Savona dal ministero dell’Economia, come chiesto da Di Maio: l’ipotesi potrebbe essere di indicare l’economista alle Politiche europee.
Si lavora anche all’allargamento della maggioranza con l’innesto di Fratelli d’Italia e quindi la Difesa potrebbe andare a Giorgia Meloni o Guido Crosetto.
Ancora da sciogliere il nodo dell’Economia: ieri circolava il nome dell’ex direttore generale di Bankitalia, Pierluigi Ciocca. Ma rimane in pista anche Giorgetti, anche se quest’ultimo preferirebbe l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Per quanto riguarda il presidente del Consiglio, resta quasi certo il nome di Giuseppe Conte. Nelle scorse ore si erano fatte anche altre ipotesi, da quella di Giorgetti fino allo stesso Salvini.
Tuttavia, un primo ministro leghista non sarebbe ben visto dal Movimento Cinque Stelle, che teme uno spostamento dell’asse della coalizione verso il Carroccio.
Non è da escludere, però, che l’ingresso di Fratelli d’Italia e il “rimpasto” che conseguirebbe anche allo spostamento di Savona, possa portare a riaprire le trattative anche su altri ministeri. Salvini, infatti, fino a ieri sera appariva riluttante all’ipotesi di riaprire la trattativa per il governo.
Dopo aver discusso con i suoi fedelissimi, avrebbe però capito che, dopo la mossa di Di Maio, non avrebbe potuto giustificare se non con grande difficoltà un passo indietro. La condizione per accettare la proposta del capo politico del M5s, però, potrebbe essere quella di avere altri leghisti in alcuni ministeri chiave.
L’incontro con Di Maio potrebbe quindi segnare una fase 2 nella partita per il governo. Se Savona va spostato, entra Fratelli d’Italia e bisogna fare un rimpasto allora, potrebbe essere questa l’idea di Salvini, si può discutere anche su altri ministeri.
Di sicuro il leader della Lega, con il suo partito dato in netta crescita da tutti i sondaggi, può accettare di non tornare al voto solo se il nuovo accordo di governo gli darà non solo garanzie, ma anche chiari vantaggi politici.
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