La Lega e Arcelor Mittal: 300mila euro di bond e buoni rapporti
Spunta un singolare legame tra il partito più votato d’Italia, la Lega di Matteo Salvini, e l’azienda Arcelor Mittal, che pochi giorni fa ha annunciato l’addio all’acquisizione dello stabilimento ex Ilva di Taranto. Il Carroccio avrebbe comprato bond del colosso industriale dell’acciaio per 300mila euro e conservato buoni rapporti con i vertici della multazionale.
La notizia delle obbligazioni è stata pubblicata nei mesi scorsi sull’Espresso dai giornalisti d’inchiesta Giovanni Tizian e Stefano Vergine, gli autori de Il Libro Nero della Lega e i primi a parlare della trattativa a Mosca per far arrivare fondi russi al partito italiano. Ieri è stata rilanciata dal viceministro M5S allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, seguito poi a ruota da altri parlamentari pentastellati.
“In Italia – ha scritto su Facebook – i contratti si rispettano, a maggior ragione una multinazionale come Arcelor Mittal che non è stata in grado di seguire il piano industriale con il quale ha vinto la gara gestita dal fenomeno di Renzi e sulla quale abbiamo anche migliorato le condizioni! La Lega che ha finanziato anche Arcelor Mittal con un bond da 300mila euro mi auguro pensi a difendere gli italiani e non le multinazionali!”.
Stando a quanto emerso finora, il Carroccio, sotto la guida di Salvini, ha investito in titoli negli anni scorsi 1,2 milioni di euro. E tra figurerebbero anche i 300mila euro di obbligazioni della multinazionale franco-indiana che ha acquistato lo storico stabilimento Ilva.
Sul web e in particolare sui social newtork viene condivisa in queste ore l’immagine di un documento, uno scambio mail, che ha come mittente un indirizzo di posta elettronica di Banca Unicredit e come destinatario uno della Lega, con informazioni sugli investimenti effettuati dal partito. Le informazioni fornite riguardano il 2014 e riguardano anche obbligazione estere, con il bond da 300mila euro in favore di Ancelor Mittal.
Matteo Salvini ha preferito non fornire alcuna risposta sulla vicenda. “Io non mi occupo di Borsa ma di politica”, ha detto il senatore provando ad allontanare i sospetti. Ma non ha risposto nemmeno il tesoriere Giulio Centemero.
Gli interrogativi restano. E fanno riemergere le posizioni che la Lega ha assunto per 14 mesi sull’ex Ilva quando era al governo con il Movimento 5 Stelle.
Come ricostruisce Repubblica, ci sarebbe una relazione ben più strutturata tra il partito e Arcelor Mittal che al ministero dello Sviluppo economico conoscono bene. Durante il governo Conte 1 parlamentari ed esponenti del governo leghisti si interessavano alla questione Taranto e caldeggiavano le posizioni della multinazionale. L’azienda si era aggiudicata l’asta con il governo Gentiloni, ma era comunque spiazzata dal nuovo esecutivo, e in particolare da Luigi di Maio, ministro portatore delle posizioni del Movimento 5 Stelle.
Al Mise, continua Repubblica, ricordano come in più occasioni il sottosegretario leghista ai Trasporti Edoardo Rixi si spendesse anche pubblicamente per la causa di Arcelor Mittal. E rappresentanti dell’azienda avrebbero incontrato anche il vicepremier Salvini. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti avrebbe avuto un rapporto privilegiato con l’amministratore delegato Samuele Pasi. Tra l’altro a luglio del 2018 la multinazionale dell’acciaio ha scelto a capo della sua comunicazione una professionista nota alla Lega, l’ex portavoce di Roberto Maroni Patrizia Carrarini.
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