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    La tutela dell’ambiente entra in Costituzione, Cingolani: “Svolta epocale”

    Credits: Veronica di Benedetto Montaccini / Tpi
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 8 Feb. 2022 alle 19:47 Aggiornato il 3 Mar. 2022 alle 16:14

    Svolta storica in Italia: la tutela dell’ambiente e della biodiversità sarà inserita in Costituzione. Con la seconda approvazione della Camera dopo le tre precedenti letture in Aula (una a Montecitorio e due in Senato) necessarie per la modifica della Carta costituzionale, il disegno di legge è passata definitivamente. La proposta, sintesi di proposte precedenti fatte da Liberi e Uguali, Partito Democratico, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e +Europa, in ultima lettura ha ricevuto 468 voti a favore, uno contrario e sei astenuti (tutti di Fratelli d’Italia), e prevede la modifica della Costituzione agli articoli 9 e 41.

    Nel primo, in cui si precisa che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”, è stato aggiunto che “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. L’articolo 41 invece dice che l’iniziativa economica è libera ma “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Con l’approvazione della legge a questi verranno aggiunti anche “alla salute, all’ambiente”.

    “È una giornata storica per il Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni”, ha commentato Palazzo Chigi sulla sua pagina social. “Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente”, ha dichiarato invece il ministro per la transizione ecologi Roberto Cingolani.

    “Ci sono voluti 70 anni per arrivare a questo risultato. È un avanzamento importante che adesso deve però essere tradotta in politiche sostanziali“, ha affermato Marica Di Pierri, portavoce dell’associazione A Sud. Decisione storica in particolare per il riferimento all’interesse delle future generazioni “prezioso anche per l’azione legale climatica contro lo Stato promossa nell’ambito della nostra campagna Giudizio Universale e ci dà forza per continuare a lottare in tribunale”, ha aggiunto di Pierri.

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