La sardina Jasmine Cristallo: “Salvini viene a Riace per provocarci”
La campagna elettorale di Salvini in Calabria prevede, nella giornata di venerdì 17, una tappa a Riace. Quel luogo divenuto con il tempo terreno di scontro politico ruotato attorno alla figura dell’ex sindaco Mimmo Riace.
TPI ne ha parlato con Jasmine Cristallo, referente nazionale del movimento delle Sardine e amica della Riace di Lucano, che ha convocato per domani un incontro di lettura alla Taverna Donna Rosa, dalle 12 alle 13, nello stesso orario in cui a Riace Marina ci sarà il leader della Lega Matteo Salvini.
Rappresenta ovviamente una provocazione. Ci sono stati degli episodi molto antipatici che hanno di recente coinvolto me perché Trifoli, dopo la manifestazione di Riace, mi ha esposto con tutti i miei dati sensibili, pubblicando su Facebook anche il mio numero di telefono.
In questo momento, questo arrivo è una chiarissima forma di provocazione.
Entrambi.
Si incontreranno nella piazza della Marina. Mimmo Lucano in tutti questi anni non ha mai vinto lì. Ha sempre vinto al Borgo, che è il luogo dell’accoglienza, della Città Futura, dove sono nati i vari progetti. Al Borgo i voti erano superiori a quelli di Trifoli, purtroppo non ce l’ha fatta a superare quelli della Marina.
Mimmo era tra l’altro era candidato come consigliere e non come sindaco. E non ha potuto fare campagna elettorale perché stava fuori. La campagna elettorale si fa porta a porta, parlando con le persone, lui era lontano, impossibilitato a stare tra la sua gente. Lo scontro era impari.
Domani andremo al Borgo, abbiamo previsto una mattinata di letture e confronti e staremo accanto a Mimmo simbolicamente per non lasciare quel luogo.
Sì, la giustizia sta facendo il suo corso, ma a prescindere dalle questioni meramente giudiziarie, comunque si può constatare che l’unico modello possibile di integrazione erano e restano gli Sprar. Certamente anche gli Sprar avevano bisogno di alcuni aggiustamenti, ma sicuramente non di essere ridimensionati per scomparire. Questa cosa la dicono tutte le università del mondo, che hanno trovato nel modello Riace l’unico possibile.
Anche per dire che Riace rimane il nostro modello. L’unico possibile. Nonostante tutti i tentativi di damnatio memoriae che si è tentato di mettere in atto, cambiando la cartellonistica, lasciandosi andare ad altre manifestazioni, tentando di cancellare quello che non si può cancellare. Quel luogo comunque rimane qualcosa di diverso.
Non è delle sardine e non è della Lega. È di tutti. Sicuramente non è della Lega. L’unico rappresentante della Lega a Riace era un uomo del nord che è venuto a vivere al sud e che ha fatto una campagna elettorale parlando di trasparenza e legalità e che invece aveva taciuto una condanna a oltre due anni per bancarotta fraudolenta.
Se lì i voti sono andati alla Lega è perché c’è, come in tutta Italia, un momento di smarrimento che ha portato a salire sul carro del vincitore. Ma è solo un momento di smarrimento. Riace rimane quello che è simbolicamente per tutti noi. Il simbolo viene da un verbo greco bellissimo, “συμβάλλειν“, che significa “mettere insieme”, Riace continua a unire, è il verbo che va in contrapposizione a “διαβαλλειν“, che ha a che fare con le divisioni da cui nasce la parola demonio.
Non solo, è la lingua che ci appartiene perché noi siamo Magno Greci.
È duplice: da un lato c’è un’amarezza, inevitabilmente presente. Ma c’è anche la consapevolezza che presto si tornerà a votare. Trifoli è stato definito decaduto, bisogna solo aspettare il pronunciamento del Tar, lì può darsi che si debba andare a votare presto. C’è anche quindi un sentimento di possibilità.
La situazione è complessa. Purtroppo c’è una situazione frammentaria per quanto riguarda le forze antisovraniste. Tutti noi non daremo indicazioni di voto, proprio per questa situazione confusa. Invitiamo tutti comunque a votare e a votare contro le destre. L’invito è non astenersi da voto.
Ho affidato la pratica all’avvocatessa Cathy La Torre. Sto andando avanti, volevo che simbolicamente mi seguisse lei.