Iva Zanicchi: “La Lega avrebbe vinto in Emilia Romagna candidando un uomo”
Dopo la sonora sconfitta di Salvini in quella che negli ultimi tre mesi è stata definita da tutti come “la battaglia di Stalingrado”, ovvero le elezioni regionali in Emilia Romagna, si sprecano le analisi post voto.
C’è chi sostiene che a determinare la vittoria del governatore uscente Stefano Bonaccini sulla candidata della Lega, Lucia Borgonzoni, siano state le sardine, che hanno spinto alle urne la popolazione emiliano-romagnola divenuta indifferente alla politica.
Alcuni sostengono invece che il leader del Carroccio abbia segnato un clamoroso autogol con la “citofonata” al presunto spacciatore di origini tunisine nel quartiere periferico del Pilastro, che non è piaciuta nemmeno agli elettori di destra.
Ma secondo Iva Zanicchi, di origini emiliane, a non far vincere la Lega sarebbe stata la scelta di candidare una donna alla presidenza. Proponendo un uomo, Salvini avrebbe vinto.
“Conoscendo gli emiliani, non tanto i cittadini, ma quelli che abitano nelle campagne, è strano a dirsi ma ci voleva un uomo”, ha affermato Zanicchi nel corso della puntata di oggi di “Un giorno da Pecora”.
“Se io devo andare a cantare a Sanremo e poi ho il raffreddore e ci mando la mia corista, tu dici ‘no, io non ti voto”, spiega la cantante, come se i cittadini si aspettassero un candidato di sesso maschile e, delusi dalla candidatura della Borgonzoni, abbiano scelto di non votarla.
“I vecchi contadini hanno ancora in camera da letto il crocifisso su una parete e sull’altra Stalin”, conclude la cantante, lasciando intendere che il culto di un leader maschile abbia permeato così tanto la mentalità degli elettori da far loro storcere il naso di fronte all’ipotesi di scegliere una donna al governo della propria regione.