Italia Viva su Twitter già nel novembre 2018? Ecco cosa c’è dietro
Da qualche giorno Italia Viva, il nuovo partito fondato da Matteo Renzi, è al centro della polemica. Questa volta non c’entrano le dichiarazioni di Renzi, Boschi e Bellanova contro il Partito democratico. A scatenare la diatriba sono stati gli account social ufficiali della neo-formazione renziana, in particolare il profilo Twitter.
“Italia Viva, il partito di Renzi, è nato da qualche settimana e questo weekend alla Leopolda è stato presentato anche il simbolo ufficiale. Mi facevano notare… come mai l’account Twitter è stato creato nel novembre 2018?!”, scrive ad esempio un’utente. “Chiedo a chi ha esperienza, ma l’account Italia Viva che è nato a novembre 2018, come si chiamava prima?“, domanda un altro.
Effettivamente, la domanda non è peregrina. Visualizzando le informazioni di profilo del nuovo account di Italia Viva, seguito al momento da oltre 10mila persone, si legge chiaramente: “Iscrizione a novembre 2018”.
Ma che cos’è successo esattamente?
La spiegazione è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Nell’ottobre 2018, durante la nona edizione della Leopolda, vennero presentati al pubblico i “Comitati d’azione civile Ritorno al futuro”, che nel novembre 2018 fecero la loro prima comparsa sui social. Proprio ai comitati renziani lanciati lo scorso anno apparteneva quello che da qualche giorno è diventato il profilo ufficiale di Italia Viva. Andando a ricercare i vecchi post ante-Leopolda 2019 si può ancora visualizzare il vecchio nome utente @comazciv, recentemente modificato in @italiaviva.
“Molti si chiedono come mai l’account di ItaliaViva è nato a novembre 2018… ebbene prima si chiamava Comitati Azione Civile, un caso di cambio di nome, ma lo user ID è sempre lo stesso“, spiega Alex Orlowski, esperto di digital intelligence e comunicazione politica.
La stessa sorte è toccata alla pagina Facebook: “Comitati Ritorno al Futuro” è ora la fanpage ufficiale di Italia Viva (dal 2016 ha cambiato nome quattro volte, inizialmente era la pagina dei comitati per il Sì al referendum costituzionale, ndr).
Operazione legittima? Nulla vieta di farlo. Da sempre, a certe condizioni imposte dai termini di servizio dei vari social, è permesso il cambio di nome per gli account Twitter e Facebook. Forse, però, questo non è il metodo più trasparente e ortodosso tra quelli a disposizione.