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    Ita Airways nuovo sponsor della Juventus, ma Meloni fa saltare l’accordo

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 14 Ago. 2024 alle 13:21

    Ci sarebbe il veto di Giorgia Meloni dietro lo stop all’accordo tra Ita Airways e la Juventus per fare della compagnia aerea il nuovo main sponsor del club torinese. Lo rivelano diverse indiscrezioni giornalistiche, secondo cui la presidente del Consiglio vuole evitare di dare altri soldi pubblici a una società controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann con cui nell’ultimo anno i rapporti si sono fatti molto tesi.

    Ita Airways, infatti, pur essendo prossima a passare ai tedeschi di Lufthansa – pronti a rilevarne il 60% – è ancora interamente di proprietà dello Stato.

    Fonti del Ministero dell’Economia hanno precisato al quotidiano Milano Finanza che tra il vettore e la Juventus non si era ancora arrivati a un accordo e che, anzi, l’intesa “non è mai stata né plausibile né percorribile”.

    Eppure nelle scorse settimane già circolavano le immagini della maglia bianconera con il logo di Ita Airways sul petto. Si parlava di un accordo di sponsorizzazione ormai raggiunto: secondo alcuni era pronto un contratto da circa 20 milioni di euro all’anno per tre anni, per altri invece la cifra pattuita era di 41 milioni complessivi nel triennio.

    Alcune fonti finanziarie – riportate sempre da Milano Finanza – hanno riferito che la trattativa è saltata dopo un “ragionamento più ampio” tra il Ministero dell’Economia e Palazzo Chigi.

    Secondo retroscena pubblicati dal giornale online Lettera43 e dal quotidiano Il Tempo, sarebbe stata Meloni a opporsi: “Ma proprio agli Elkann, che non hanno ancora presentato un piano industriale che salvaguardi la produzione e l’occupazione in Italia, dobbiamo dare 41 milioni?”, avrebbe obiettato la premier.

    Il riferimento è chiaramente alle frizioni dell’ultimo anno tra il Governo e Stellantis, multinazionale dell’auto partecipata dalla holding degli Agnelli Exor, socio di maggioranza anche della Juventus.

    Ma a pesare sulla retromarcia del Governo potrebbero essere state anche considerazioni relative alla difficile situazione finanziaria di Ita, che ha chiuso il bilancio 2023 con un indebitamento finanziario netto pari a oltre 1,4 miliardi di euro.

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