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    “Quando non battono, nuotano”: gli insulti del consigliere della Lega alle sardine nere

    Pietro Burgazzi, segretario della Lega a Cremona e consigliere comunale, ha scritto un post sessista e razzista sul suo profilo Facebook, che successivamente ha cancellato

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 11 Dic. 2019 alle 17:29

    Gli insulti sessisti e razzisti del consigliere della Lega contro le sardine nere

    “Quando non battono, nuotano”: sono gli insulti sessisti e razzisti che un consigliere della Lega ha rivolto contro le sardine nere.

    Si tratta di Pietro Burgazzi, segretario del Carroccio di Cremona e consigliere comunale, il quale ha insultato le sardine nere in occasione della loro manifestazione che si è tenuta a Napoli lo scorso 7 dicembre.

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    Burgazzi ha scritto il commento di insulti in un post in cui ha condiviso uno pseudo articolo di un sito internet. Dopo l’ondata di indignazione che lo ha travolto e che, a quanto scrive Cremona Oggi lo avrebbe costretto alle dimissioni da segretario della Lega di Cremona, Burgazzi ha cancellato il post.

    Ma il guaio ormai era fatto. Gli insulti di Burgazzi, infatti, erano già stati fotografati da molti utenti, che hanno iniziato a far circolare lo screenshot incriminato sui social.

    “È un commento che offende tutte le donne innanzitutto, che offende le donne e le persone di colore, che offende chi manifesta pacificamente le proprie idee. Dietro a questo commento c’è violenza, c’è brutalità, c’è volgarità, ci sono stereotipi” ha commentato sul suo profilo Facebook Gianluca Galimberti, sindaco dem di Cremona.

    “Trovo grave che una persona, chiunque sia, possa scrivere così. Trovo gravissimo che lo faccia un uomo delle istituzioni. Esprimere le proprie idee non corrisponde a esprimere odio. Sbagliato sempre, pericoloso sempre, da condannare sempre” ha concluso il primo cittadino del comune lombardo, appena rientrato dalla marcia dei 600 sindaci per Liliana Segre che si è svolta nel tardo pomeriggio di martedì 10 dicembre a Milano.

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