Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    I giovani di InOltre a Schlein: “Portiamo avanti il salario minimo e il dialogo con l’associazionismo”

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 5 Giu. 2023 alle 13:09 Aggiornato il 5 Giu. 2023 alle 13:10

    “Siamo convinti che il Partito Democratico, le opposizioni, i sindacati e le associazioni debbano fare fronte comune e triangolare in questa battaglia di giustizia sociale, portandola ciascuno in modo diverso, ma coordinato, nella società. Noi faremo la nostra parte raccogliendo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare” commenta Giordano Bozzanca, presidente dell’associazione InOltre Alternativa Progressista, in merito alla questione del salario minimo e all’attenzione che, l’attuale Segreteria del Partito Democratico, sta dedicando alla tematica.

    “La maggioranza della popolazione vive in condizioni di crisi economica e il salario minimo rappresenta una misura di civiltà. Pertanto, al netto dei numeri parlamentari, noi crediamo che sia tutt’oggi una battaglia di maggioranza. Vanno richiamate tutte le forze progressiste alla responsabilità sul tema e bisogna rivendicare un salario che sia dignitoso, per i tanti giovani e lavoratori del nostro Paese”.

    La proposta

    L’associazione InOltre, realtà attiva a livello nazionale nella costituzione di policy paper, tavole rotonde e proposte di legge di carattere sociale, già nel giugno del 2022 aveva avviato una propria campagna a favore del salario minimo, portando a Bruxelles – con 70 suoi delegati – una proposta di legge destinata all’attenzione degli Eurodeputati PD. Un’iniziativa che aveva lo scopo di sensibilizzare la Segreteria, allora guidata da Enrico Letta, sulla necessità di farsi carico concretamente del tema del lavoro precario e sottopagato, uscendo dalle enunciazioni di principio e agendo sul principale ostacolo della questione: la concreta applicazione del salario minimo.

    A poche settimane di distanza dalla proposta dell’associazione, nel luglio del 2022, l’allora Ministro del Lavoro Andrea Orlando aveva trovato un equilibrio in materia, all’interno di un governo non monocolore, nel quale scontava una conservazione dell’esistente per quanto concerneva l’aumento delle soglie minime di retribuzione previste dai contratti collettivi nazionali. Lo stesso Partito Democratico aveva poi ricalcato, in campagna elettorale, quella che era una posizione di compromesso nel Governo Draghi sul “salario minimo per comparto”. Una scelta che ha lasciato molteplici punti in sospeso, che non sono stati chiariti a sufficienza nemmeno con le mozioni congressuali. La proposta di InOltre e delle associazioni, oltre a intervenire sulla misurazione della rappresentanza datoriale e sindacale, richiede un salario minimo legale per i settori scoperti da contrattazione ma al contempo di aggiornare i contratti collettivi sottosoglia, fatti salvi gli effetti, invece, per i contratti con retribuzioni superiori.

    Il lavoro delle associazioni è proseguito poi nella stesura di un testo unico finalizzato ad avvicinare i disegni di legge delle opposizioni, tramite un processo di selezione dei punti migliori di ciascun testo e una mediazione, invece, dei nodi irrisolti. Per fare ciò, l’associazione InOltre ha aperto un dialogo con i componenti PD della Commissione Lavoro della Camera, incontrando poi membri di segreteria come l’On. Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro, e la consigliera Marta Bonafoni, responsabile Terzo settore. In questi incontri è stato possibile riflettere insieme su quanto c’è ancora da fare per l’ottenimento del salario minimo in Italia, ma anche sottolineare come, per le nuove generazioni, sia necessario vedere un segnale di discontinuità, dopo l’esito delle amministrative del 2022.

    “La proposta di legge ha sedimentato le esigenze e le richieste di diversi mondi dell’associazionismo libero e di sinistra e per questo riteniamo che il percorso congressuale di Elly Schlein – che abbiamo convintamente sostenuto – non possa che esserne affine, ma attendiamo di vedere una concreta collaborazione. Abbiamo bisogno di un cambiamento” ribadisce il Presidente Giordano Bozzanca.

    L’appello di InOltre

    Quello che chiede l’associazione InOltre è che vi sia un segnale di discontinuità, rispetto ai precedenti gruppi dirigenti che riguardi anche l’organizzazione stessa del Partito. “Non sono mancate nostre perplessità sulla composizione della Direzione nazionale, che ha riconfermato la metà dei componenti della precedente, aggiungendo in più tanti consiglieri regionali di lungo corso e relegando a un margine troppo ridotto la presenza di giovani. L’ultima scoria probabilmente – si spera – di un sistema di filiere che si autoconserva e che va rinnovato” spiega Bozzanca. “L’inclusione delle associazioni negli organismi è fondamentale per diventare più largamente rappresentativi. La Segretaria Schlein aveva parlato di questa necessità e così aveva confermato anche l’On. Francesco Boccia, che avevamo incontrato al Nazareno prima del voto delle primarie. Speriamo si possa strutturare sul serio il dialogo con l’associazionismo, per creare un terreno di agibilità politica più integrato”.

    “Sarebbe troppo ambizioso chiedere di cambiare certe logiche in così poco tempo, ma vogliamo richiamare l’attenzione sul banco di prova che sarà il Congresso del PD di Roma, da troppo tempo procrastinato, nel quale auspichiamo che si vigili affinché possano crearsi le condizioni per un suo svolgimento autentico e libero, aperto alle energie migliori. Un Congresso che non arresti il cambiamento di cui si vuole davvero fare interprete la Segretaria Elly Schlein, insieme a tutta la comunità del PD e non solo. Roma, infatti, è una piazza molto grande su cui dinamiche nazionali e locali si intrecciano e sarebbe quindi fatale non imprimere, in questa occasione, un cambio di rotta”.

    L’associazione InOltre sottolinea come intanto non abbandonerà la causa della lotta per un salario minimo che sia giusto ed effettivo e attenderà un riscontro da parte della stessa Segretaria del PD, nell’ottica dell’inizio di un dialogo sulle istanze politiche e sociali proposte dalla stessa associazione e dalle altre coinvolte.

    “Superata la fase di rodaggio, ci aspettiamo e speriamo che l’inclusione e l’apertura all’associazionismo venga praticata con iniziative concrete e non solo enunciata” conclude Giordano Bozzanca.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version