Incontro Pd-M5S, le dichiarazioni dei pentastellati
“È stato un confronto costruttivo. Abbiamo chiesto garanzie per il taglio dei parlamentari e un calendario utile per andare avanti con le proposte che abbiamo fatto”. Queste le parole dei rappresentanti della delegazione del M5S, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, i capigruppo del M5S al Senato e alla Camera, all’uscita dal primo incontro ufficiale della trattativa per un possibile governo giallo-rosso.
Poi sulle trattative aperte con altri partiti i capigruppo hanno risposto: “Noi non abbiamo altri tavoli e altri confronti aperti, al di là di quello con il Pd. Quello che ci interessa è dare risposte al paese, con i temi che abbiamo già proposto ieri. Abbiamo posto al centro del nostro programma per le trattative l’ambiente e il sociale. Siamo compatti e coesi, ma ancora non abbiamo nomi”.
Discussioni sul taglio dei parlamentari
Fonti del M5S al termine dell’incontro con la delegazione del Pd hanno affermato: “C’è stato un clima costruttivo. Il M5S ha posto sul tavolo il taglio dei 345 parlamentari, per noi è un punto fondamentale e propedeutico. Servono garanzie su questo aspetto”
Di Maio: “Già litigano”
Uscito dal pranzo con il sottosegretario agli esteri del M5S Manlio Di Stefano, Di Maio ha rilasciato le sue prime dichiarazioni sulle trattative in corso: “Il nostro obiettivo sono i 10 punti, tutte riforme da fare. Io mi auguro che a questo tavolo si chiariscano le idee soprattutto sul taglio dei parlamentari. Il nostro obiettivo è approvare quei punti. C’è disponibilità, come ha detto Zingaretti ieri, ma vedo anche che già litigano”.
Poi il leader pentastellato ha commentato la visione di Di Battista: “Io e Alessandro Di Battista ci sentiamo sempre. Il concetto espresso da lui è un principio di democrazia.
L’incontro tra delegazioni Pd-M5S
Le due delegazioni del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle si sono incontrate nella Sala Siani della Camera dopo il primo giro di consultazioni, concluso con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha dato cinque giorni di tempo ai partiti per trovare un eventuale accordo volto alla formazione di un esecutivo, altrimenti scioglierà le camere e si andrà a elezioni anticipate.
Oltre ai due leader Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, al tavolo delle trattative si sono seduti i due capigruppo dem Andrea Marcucci e Graziano Delrio e i pentastellati D’Uva e Patuanelli.
Mattinata di pressing politico
Stamattina, per preparare l’incontro con la delegazione M5S, c’è stato un vertice al Nazereno: c’erano il segretario Zingaretti, i vice Orlando e Paola De Micheli, il presidente Paolo Gentiloni, la vicepresidente Anna Ascani, il tesoriere Luigi Zanda. Nessun commento con i giornalisti ma certo l’aria nel partito non è distesa, complice l’ennesima divisione tra renziani e non. Con Renzi che – in un audio registrato durante una lezione alla sua scuola politica – accusa Gentiloni di aver provato a far saltare la trattativa con i 5Stelle.
“Sono ottimista”, ha detto arrivando alla Camera il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci. “Stiamo facendo un tentativo”, è stato il commento più prudente di Graziano Delrio. Per il Pd al tavolo c’è anche il vicesegretario Andrea Orlando. Per i Cinquestelle i presidenti dei deputati e dei senatori, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, con il loro vice. Se dal vertice dovessero arrivare segnali positivi, si parla di un incontro a breve anche tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti.
Il forno Lega-M5S resta aperto
Intanto, Matteo Salvini continua il suo pressing nei confronti del Movimento: “Veramente volete portare al governo il partito di Bibbiano? Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi”, dice in una diretta Facebook dal Viminale. Secondo un retroscena de La Repubblica, il leader della Lega sarebbe addirittura intenzionato a offrire Palazzo Chigi a Di Maio pur di non restare fuori dai giochi.
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