Inchiesta Open, Renzi: “Non mollo di un centimetro. Legge sia uguale per tutti, anche per i pm fiorentini”
“Stiamo vivendo una ingiustizia”. A dirlo è Matteo Renzi che oggi è tornato a commentare le sue vicende giudiziarie, dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Firenze per finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Open. “Non si molla di un centimetro”, ha detto sul suo sito ufficiale l’ex presidente del Consiglio. “Riusciremo a dimostrare che la legge deve essere uguale per tutti, anche per i pm fiorentini. Ma sul resto ci diamo appuntamento in Aula con il mio intervento sul conflitto di attribuzione tra fine febbraio e inizio marzo. E continuiamo a lavorare sulle priorità del Paese”, ha aggiunto.
La scorsa settimana la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro società e 11 persone coinvolte nell’inchiesta sulla fondazione che sosteneva le iniziative politiche di Renzi. Oltre a Renzi, tra gli accusati figurano anche Luca Lotti, Maria Elena Boschi, l’ex presidente della fondazione Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai, amico storico di Renzi. I reati contestati vanno dal finanziamento illecito ai partiti al traffico di influenze, fino alla corruzione. Dopo la richiesta della procura, Renzi ha annunciato una denuncia nei confronti dei tre pm che si stanno occupando dell’inchiesta, suscitando forti critiche dall’Associazione nazionale magistrati.
“Di Giustizia ho già parlato molto. La vera sfida ora è riprendere a parlare di politica sapendo che stiamo vivendo una ingiustizia, ma affrontandola con il sorriso e senza perdere di vista i problemi reali delle persone, dal caro bollette all’inflazione”, ha detto oggi Renzi.