Inchiesta Csm corruzione | Caso Palamara | Cosa sta succedendo | L’inchiesta su Luca Palamara | I personaggi coinvolti | Che cos’è il Csm e di cosa si occupa
Inchiesta Csm corruzione | Un terremoto sta scuotendo le basi del palazzo dei Marescialli, la sede del Csm, il Consiglio superiore della magistratura. L’organo di autogoverno dei giudici è coinvolto in un pesante scandalo.
Ma facciamo un passo indietro.
Caso Palamara | Cosa sta succedendo, in breve
Il Csm è chiamato a scegliere il nuovo procuratore di Roma, il successore di Giuseppe Pignatone.
La procedura è però rallentata a causa di un’inchiesta della procura di Perugia. Al centro dell’inchiesta c’è Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), indagato dalla procura di Perugia per presunta corruzione. Palamara è attualmente pm alla procura di Roma.
Palamara è indagato per aver accettato denaro, viaggi, gioielli e regali da parte di alcuni lobbisti e avvocati, in cambio di favori nelle nomine di alcuni magistrati. I fatti risalgono all’epoca in cui era membro del Csm.
Palamara Indagato | L’inchiesta su Luca Palamara
L’indagine su Palamara, iniziata mesi fa e ancora in corso, prende avvio per indagare la contorta successione alla carica di procuratore generale di Roma, in seguito al pensionamento di Giuseppe Pignatone.
La procura di Roma ha trasmesso gli atti alla procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati romani. Al centro dell’inchiesta vi sono i rapporti tra Palamara e Fabrizio Centofanti, lobbista arrestato nel febbraio 2018 per reati fiscali.
L’inchiesta è stata affidata al pm Gemma Miliani e al Gico della Guardia di Finanza.
Secondo la procura di Perugia, Centofanti avrebbe corrotto Palamara con viaggi, regali eleganti e altro per pilotare le nomine dei magistrati nelle varie procure.
“Sto chiarendo punto per punto tutti i fatti che mi vengono contestati perché ribadisco che non ho ricevuto pagamenti, né regali, né anelli e non ho fatto favori a nessuno”, ha detto l’ex consigliere del Csm, al termine dell’interrogatorio durato più di 4 ore negli uffici di una caserma della Guardia di Finanza di Roma.
“Mi sembra una storia talmente surreale, sarei preoccupato se avessi fatto cose sbagliate”, ha detto Luca Palamara in un’intervista a Quarta Repubblica in cui smentisce le accuse.
“Io questi 40mila euro di cui si parla non li ho mai visti, non so neanche come siano fatti”.
Favignana, Dubai, Taormina, Madonna di Campiglio, sono solo alcuni dei viaggi che Centofanti e altri due avvocati iscritti al registro degli indagati, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, avrebbero regalato a Palamara, in cambio di favori nelle nomine, quando era ancora membro del Csm.
Tra le nomine che avrebbe dovuto pilotare vi era quella di Giancarlo Longo a procuratore di Gela. La nomina non andò a buon fine per un intervento diretto del presidente della Repubblica.
Un altro filone della stessa indagine riguarda Luigi Spina, consigliere ormai dimissionario del Csm.
Spina è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. Spina avrebbe informato il collega di Palamara, entrambi esponenti della corrente Unicost, dell’inchiesta di Perugia in cui Palamara era coinvolto.
Tra gli indagati anche il pm romano Stefano Rocco Fava, per favoreggiamento e rivelazione del segreto di ufficio in concorso con Spina. Fava è accusato di aver aiutato a eludere le indagini a carico di Palamara, oltre che ad avergli dato informazioni riservate.
Fava è autore di un esposto al Csm contro il procuratore Pignatone e il procuratore aggiunto Paolo Ielo.
Inchiesta Csm corruzione | Chi è coinvolto: i personaggi
Nelle ultime settimane, da quando è scoppiata la bufera, sono già quattro i consiglieri togati del Csm che si sono autosospesi.
L’Associazione nazionale magistrati (Anm) milanese ha parlato di vicende di “inaudita gravità” che hanno fatto “emergere l’esistenza di una questione morale nella magistratura”.
A vario titolo sono coinvolti nella bufera diversi personaggi. In primis Luca Palamara, che non fa più parte del Csm, ed è l’ex presidente dell’Anm e di cui abbiamo già parlato.
Tra gli indagati anche l’ex consigliere del Csm Luigi Spina per violazione di segreto e favoreggiamento. Spina è accusato di aver rivelato a Luca Palamara di essere sotto inchiesta per corruzione. Spina si è dimesso lo scorso 1 giugno 2019.
Antonio Lepre e Corrado Cartoni, entrambi consiglieri togati di Magistratura indipendente, non sono indagati ma si sono autosospesi, dopo la pressione dei colleghi. Il motivo è l’aver preso parte insieme a Palamara a incontri con due parlamentari dem, Cosimo Ferri e Luca Lotti, per discutere della nomina del procuratore di Roma dopo il pensionamento di Giuseppe Pignatone.
Sia Lepre che Cartoni hanno ribadito la loro estraneità a qualunque condizionamento. I due hanno scritto una nota per comunicare la propria autosospensione: “Pur consapevoli e certi della correttezza del nostro operato, per senso istituzionale e per evitare attacchi strumentali al Csm comunichiamo la autososospensione dalle funzioni consiliari in attesa che sia fatta chiarezza sulla vicenda”.
Coinvolti anche altri due consiglieri, che hanno presentato le dimissioni dal Csm. Si tratta di Gianluca Morlini, esponente di Unicost e presidente della V commissione, Paolo Criscuoli esponente di magistratura indipendente e componente della I e VI commissione.
Corruzione al Csm | Il plenum del Csm del 4 giugno 2019
Inchiesta Csm corruzione – Il plenum è stato convocato per prendere atto delle dimissioni del consigliere Luigi Spina, indagato dalla procura di Perugia per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale nell’ambito dell’inchiesta per corruzione a carico dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. Durante la riunione ha parlato il vice presidente David Ermini, come previsto dall’odg.
Nell’odg anche l’autosospensione dei due consiglieri togati, Corrado Cartoni e Antonio Lepre.
“Gli eventi di questi giorni hanno inferto una ferita profonda alla magistratura e al Csm”, ha detto il vicepresidente del Csm David Ermini, aprendo il plenum straordinario che si è tenuto il 4 giugno.
“Siamo di fronte a un passaggio delicato: o sapremo riscattare con i fatti il discredito che si è abbattuto su di noi o saremo perduti”, ha continuato Ermini.
Che cos’è il Csm e di cosa si occupa
Il Consiglio superiore della magistratura è quell’organo previsto dalla Costituzione che garantisce l’autonomia e l’indipendenza dei giudici rispetto agli altri due poteri, esecutivo e legislativo. L’organo costituzionale è presieduto dal Presidente della Repubblica e ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione.
Gli altri componenti, per un totale di 27, sono eletti per due terzi da tutti i magistrati ordinari e per un terzo dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio.
I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili.
Tra le funzioni del Csm vi è in primis quella di adottare tutti i provvedimenti che incidono sullo status dei magistrati (dall’assunzione mediante concorso pubblico, alle procedure di assegnazione e trasferimento, alle promozioni, fino alla cessazione dal servizio). L’organo provvede inoltre al reclutamento e alla gestione dell’attività dei magistrati onorari.
E infine ha il compito di giudicare le condotte disciplinarmente rilevanti tenute dai magistrati.
Da chi è composto il Csm
Il Csm è così composto:
• il Presidente della Repubblica, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta, e lo presiede – Sergio Mattarella
• il Primo Presidente della Corte di Cassazione, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta – Giovanni Mammone
• il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta – Riccardo Fuzio
• 16 magistrati, di cui 2 che esercitano funzioni di legittimità (Piercamillo Davigo e Loredana Miccichè), 10 che esercitano funzioni giudicanti di merito e 4 che esercitano funzioni requirenti di merito (Marco Mancinetti, Concetta A.R. Grillo, Mario Suriano, Alessandra Dal Moro, Giuseppe Cascini, Paola Maria Braggion, Sebastiano Ardita, Michele Ciambellini, Corrado Cartoni, Luigi Spina (fino al 1 giugno 2019), Gianluigi Morlini, Antonio Lepre, Giovanni Zaccaro, Paolo Criscuoli)
• 8 professori ordinari in materie giuridiche o avvocati con almeno 15 anni di esercizio della professione (Michele Cerabona, Alessio Lanzi, Emanuele Basile, Filippo Donati, Stefano Cavanna, Fulvio Gigliotti, Alberto Maria Benedetti).
Il vicepresidente è David Ermini.
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