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    Il caso di Ilaria Salis e le reazioni al Governo, Tajani: “Deve essere processata lì. Orban non c’entra nulla”. Ma Meloni sente il premier ungherese. E Lollobrigida: “Non ho visto le immagini”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 30 Gen. 2024 alle 15:33 Aggiornato il 30 Gen. 2024 alle 20:56

    Il caso di Ilaria Salis, insegnante arrestata in Ungheria in carcere da quasi 12 mesi, ha messo in imbarazzo il centrodestra. Le immagini della 39enne nell’aula del tribunale in catene sono finite su giornali e tv italiani, ma non solo: il padre della donna, che rischia una condanna fino a 11 anni, ha puntato il dito contro l’ambasciata e anche il Governo è finito sotto attacco. Tanto che, in serata, la premier Giorgia Meloni ha sentito il suo omologo ungherese e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha promesso che incontrerà Roberto Salis.

    Dalle dichiarazioni del ministro Francesco Lollobrigida fino a quelle del vicepremier Antonio Tajani, che ha difeso il primo ministro Viktor Orban spiegando come il capo del governo di Budapest non abbia alcun peso nell’andamento del processo. “Non si può intercedere sul processo” a carico di Ilaria Salis, “noi possiamo soltanto fare delle proteste per quanto riguarda il trattamento del detenuto”, ha precisato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, raggiunto dalla stampa al termine del Cdm. L’estradizione “non è prevista perché non ha commesso un reato in Italia ed è stata arrestata in Ungheria: il reato ipotetico è stato commesso in Ungheria, quindi deve essere processata lì”.

    Eppure, in serata, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico proprio con il premier di Budapest in vista del Consiglio Ue straordinario del 1° febbraio. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, “nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese”, il nostro capo del governo ha portato l’attenzione del primo ministro Orban il caso della nostra connazionale.

    Intanto è intervenuto anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, promettendo che il 2 febbraio incontrerà il padre, Roberto Salis. “Il 2 febbraio vedrò il padre di Ilaria Salis, non ho potuto vederlo prima perché doveva partire per l’Ungheria”, ha detto nell’aula di Palazzo Madama, La Russa. “Quello della dignità dei detenuti è un problema che deve stare a cuore a tutti in Ungheria ma anche in ogni altra parte al mondo, anche Italia dove ho notizia di una situazione non molto dissimile, almeno per gli uomini”, ha aggiunto il presidente del Senato.

    Le immagini di Ilaria Salis in catene davanti ai giudici ungheresi? “Non le ho viste, vado a vederle. Non commento cose che non ho visto…”. Così risponde il ministro dell’Agricoltura ed esponente di Fdi, Francesco Lollobrigida, interpellato dai cronisti a Montecitorio.

    Il segretario di +Europa Riccardo Magi replica: “Probabilmente il ministro dell’agricoltura si è messo due fette di salame ungherese e non Made in Italy sugli occhi, visto che non riesce a vedere le violazioni dello Stato di Diritto e dei più basilari diritti dei detenuti da parte del suo amico Orban nei confronti di una cittadina italiana”. “E forse Lollobrigida è così impegnato a difendere gli agricoltori che bloccano le autostrade da non ricordare che proprio lui chiese l’applicazione della direttiva europea sulla presunzione di innocenza che oggi l’Ungheria sta violando in maniera palese e plateale e che dovrebbe prevedere proprio le garanzie per le persone sottoposte a processo” ha aggiunto su X.

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